Un parroco musicista a Cecchini e Rivarotta

Don Lelio Grappasonno prenderà il posto del defunto don Enzo Cigagna. Esperto e devoto della Madonna di Medjugorje, farà l’ingresso a fine settembre

PASIANO. Don Lelio Grappasonno, 64 anni, è il nuovo parroco di Cecchini e Rivarotta di Pasiano. Il vicario foraneo don Giuseppe Bortolin lo ha comunicato l’altra sera ai consigli pastorali delle due comunità orfane di don Enzo Cignagna, prematuramente scomparso il 22 giugno scorso a causa di un malore.

Don Lelio Grappasonno lascia la parrocchia di Pescincanna, dove operava dal 2012; sinora era anche cappellano dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone e assistente spirituale dell’Apped, associazione degli emodializzati della provincia di Pordenone. Si insedierà a Rivarotta sabato 30 settembre alle 17, il giorno dopo, alla stessa ora, a Cecchini.

Le due parrocchie beneficeranno di un sacerdote musicista e devoto, oltre che esperto, della Madonna di Medjugorje, già vicario, negli anni, a San Marco di Pordenone, ad Aviano, Marsure e Val d’Arzino.

È prete dal 2000, di origini italo-argentine. La sua storia di conversione ama raccontarla in musica, col suo pianoforte. È bambino quando, in Argentina, il padre gli impone di imparare la fisarmonica. Lui vorrebbe il pianoforte e lo studia di nascosto. E un giorno, quando il padre si reca dall’insegnante per pagare la retta ode il suono di un pianoforte: «Ma chi suona così bene?», domanda. La docente risponde: «È suo figlio». Gli si inginocchia davanti, lo incoraggia fino al diploma al conservatorio.

Nel 1982, nell’imminenza dello scoppio della guerra per le isole Falkland, il padre gli dice: «Figlio, scappa, qui c’è pericolo e disordine». Lelio, all’epoca ben lontano dalla religione, vende l’unica cosa che ha per racimolare qualche soldo: il pianoforte. A 29 anni arriva a Milano. Dopo diversi contatti con artisti e produttori, ecco il contratto con una famosa casa discografica. Contestualmente, in Veneto, gira di locale in locale, di hotel in hotel, suona, fa serate, persino nelle “ville dei signori”, dove peraltro lo pagano profumatamente. Gira vestito di bianco, con una bicicletta bianca, con una grande pipa.

Un giorno incontra un vecchio amico, che gli chiede: credi in Dio? Lelio è al mare, trascorre la notte guardando l’orizzonte, il buio. S’addormenta. Al mattino viene svegliato da «una forte luce», quella del sole che sorge. È il momento della conversione. Entra in seminartio, e non tralascia studi (innumerevoli le borse di studio e i titoli acquisiti con gli anni) e concerti, nei quali propone i brani composti nelle varie fasi della sua vita.

È molto devoto alla Madonna di Medjugorje dove si è recato in pellegrinaggio oltre cinquanta volte.

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