Un po’ per crisi e un po’ per noia: addio oro, ecco i gioielli di legno
UDINE. Nella Udine dei negozi che chiudono, delle serrande abbassate, delle commesse licenziate c’è anche ben più di una storia positiva legata al mondo del commercio locale. E una di queste è quella di Leone Fattori, titolare della Fattori Gioielli, una oreficeria anomala nel cuore di via Girardini, al civico 20.
Anomala non solo perchè negli anni Leone si è soprattutto distinto per la sua attività di gemmologo e tagliatore di pietre, ma soprattutto perchè ora lui i gioielli li fa con il legno. Questo signore amante della montagna e dei boschi, e che ha deciso anni fa di trasformare la sua bottega orafa in una sorta di piccolo ingresso in una immaginaria miniera non usa più oro e argento da tempo. Un po’ per superare la crisi. E un po’ per superare anche la sua noia.
Alla vigilia dei 70 anni, quando potrebbe ormai concedersi il lusso della pensione, Leone Fattori, che questo mestiere lo fa da quando aveva 16 anni, ha deciso così di reiventare il concetto di gioiello. «E finalmente lavoro con gioia», spiega mostrando orgoglioso il suo laboratorio
. A fianco ai macchinari per le pietre, ora ha anche quelle per lavorare il legno. Così come in cassaforte i pezzi di ebano, mogano, noce, amaranto, lignum vitae riposano accanto alle pietre più diverse. Damanti, sì. Perle, certo. (fe.ba.)
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