Un seno ricostruito grazie ai tatuaggi

Per la donna che ha lottato contro il tumore al seno la ricostruzione mammaria rappresenta un momento decisivo nel suo percorso di recupero psicologico, ma se oltre a medici e chirurghi il post...

Per la donna che ha lottato contro il tumore al seno la ricostruzione mammaria rappresenta un momento decisivo nel suo percorso di recupero psicologico, ma se oltre a medici e chirurghi il post mastectomia coinvolge anche estetiste oncologiche e tatuatori, si può allora restituire all’areola anche una piacevole estetica.

È il tema dell’incontro pubblico organizzato dal Comitato di Udine dell’Andos (associazione nazionale donne operate al seno) e Ardos (associazione regionale donne operate al seno) – in collaborazione con Regione, Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, Confartigianato, Cna, Ial – in programma domani a Udine allo Ial, in via del Vascello, a partire dalle 9.30.

«Il tatuaggio è una valida alternativa alla procedura chirurgica nella ricostruzione del complesso areola-capezzolo dopo l’intervento per neoplasia mammaria – spiega la presidente Andos di Udine, Mariangela Fantin –. Una pratica, in Italia, ancora poco conosciuta, ma che potrebbe invece sostituire l’operazione in donne con caratteristiche cliniche selezionate».

L’alternativa non chirurgica del tatuaggio intradermico garantisce ottimi risultati e viene eseguito in ambulatorio in due o tre sedute. «Nonostante questa tecnica sia minimamente invasiva per la donna mastectomizzata, al momento non è molto nota in Italia e non è stata ancora inserita tra le prestazioni erogabili dal servizio sanitario nazionale. Ecco perché Andos – evidenzia Fantin -, avvalendosi di professionisti di fiducia, ha deciso di offrire questa possibilità alle pazienti per le quali la tecnica sia ritenuta praticabile, sulla base delle indicazioni di specialisti».

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