Un super-laboratorio nel ricordo di Malignani
![Udine 04 giugno 2015 convegno malignani 150 © Foto Petrussi TURCO MASSIMO](https://images.messaggeroveneto.it/view/acePublic/alias/contentid/7902cf61-427a-415a-82ea-8274a951ab0a/0/foto-petrussi-udine-04-giugno-2015-convegno-malignani-150.webp?f=16%3A9&w=840)
UDINE. Arturo Malignani e il Friuli, il genio a supporto dello sviluppo, l’inventore a disposizione del futuro della sua città. Sono trascorsi 150 anni dal giorno della sua nascita e, nell’anno internazionale della luce, palazzo Belgrado ieri ha dedicato una giornata a lui, Malignani, “genio friulano”. Per ripercorrere la sua vita, conoscere gli aspetti più particolari, capire la portata delle sue invenzioni, dei suoi studi e le ripercussioni che possono esserci anche oggi, si sono riuniti studiosi, politici e insegnanti.
«Di Arturo Malignani si è scritto tanto - ha raccontato il giornalista Paolo Medeossi che ha moderato la giornata di studi -, ma il ritratto più intimo e bello è quello di Renzo Valente. Era un bambino che dall’alto del Castello andava a vedere quello che questo signore molto strano stava facendo nella sua torretta medioevale».
Ma Malignani può dare molto anche oggi alle nuove generazioni, come afferma Andrea Carletti, dirigente dell’istituto udinese che porta il suo nome: «Malignani iniziò le sue prime esperienze di inventore da giovane, a 23 anni, aveva l’energia che oggi riconosco tra i ragazzi della mia scuola, i quali hanno intuizioni fantastiche che, collocate sul binario giusto, potranno ottenere cose che poi si rifletteranno a favore di tutti».
E su questa lunghezza d’onda c’è anche il mondo universitario, che ha in mente un progetto a favore dell’industria. «Fu un uomo appassionato Malignani - ha aggiunto Marco Sortino, delegato del rettore dell’ateneo di Udine -, uno che amava sporcarsi le mani e scappava nel suo laboratorio. Oggi è difficile pensare di avere a disposizione laboratori privati, servono sinergie tra enti di formazione e industria per crearli. In questo momento esiste un progetto su scala regionale che ha come capofila l’Università di Udine, con la partecipazione dell’Università di Trieste e della Sissa. L’obiettivo è creare un laboratorio all’avanguardia a servizio dell’industria locale, a Udine, che potrebbe essere inaugurato nel 2016».
Al convegno hanno partecipato anche il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, che ha ricordato Malignani come «fondamentale per la realizzazione della lampadina a incandescenza, ma che ha dato moltissimo in ogni campo.
![](https://images.messaggeroveneto.it/view/acePublic/alias/contentid/1315430e-5fc0-4684-ac88-954c4bee0535/0/image-jpg6804809728154697540jpg.webp)
Fu un importante protagonista dell’economia del Friuli», il sindaco di Udine, Furio Honsell, che lo ha definito «anticipatore dei sistemi di organizzazione della pubblica amministrazione», e l’assessore provinciale alla cultura Francesco Musto. Tra i relatori anche Federico Malignani, che ha condiviso alcune memorie di famiglia, ricordando soprattutto che grazie al suo avo Udine fu la quarta città al mondo ad essere illuminata con la lampadina elettrica e la terza in Europa.
A Fabio Amodeo, invece, è spettato ricordare come Malignani crebbe nell’atelier di fotografia del padre, dove imparò a risolvere i problemi e a trovare le soluzioni, compresa la luce elettrica. Stefano Comuzzi ha descritto i passaggi che portarono l’inventore udinese a realizzare la lampadina a incandescenza, mentre Massimo Canali ha spiegato come arrivò agli impianti idroelettrici utilizzando le rogge di Udine e di Palma, e come portò l’elettricità a Udine attraverso la centrale di Vedronza.
Ma Malignani promosse anche l’elettrificazione delle tramvie della città, e del tram bianco, che collegava dal 1915 Udine a Tricesimo e quindi a Tarcento nel 1927, ha trattato Romano Vecchiet. E quindi del suo rapporto con il cemento e la modernità ha parlato Gabriella Bucco e di astronomia e meteorologia Mario Ceschia, per chiudere con Eddi Bortolussi e Gianni Nistri e le loro esperienze teatrali e cinematografiche su Malignani.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto