Un turismo di alta qualità e le sorgenti del Piave

Nella ricca dote di Sappada anche un ristorante stellato e due ori olimpici
UDINE. Intanto la linea di confine. Quella rossa sull’asfalto della strada per cima Sappada, sarà spostata parecchi chilometri più a ovest. Il Friuli Venezia Giulia si fa largo, si espande, “annette”, con il consenso di gran parte della popolazione locale, dei consigli regionali di Veneto e Fvg e delle Camere, la nuova perla montana. Ma il lascito che a malincuore il Veneto cede a Udine è rilevante, al di là di superficie e circa 1.300 felicissimi abitanti. Ecco dunque la dote in regalo.


Le sorgenti del sacro fiume
. Il Piave nasce alle pendici del monte Peralba, a quota 1.830 metri, da ieri ufficialmente Friuli. È il fiume sacro alla Patria, lungo quelle sponde l’esercito italiano, o quel che ne rimaneva dopo la rotta di Caporetto, fermò l’invasione austro-tedesca. Da lì nel 1918 partì l’offensiva della vittoria. Insomma non servono troppe parole per ricordare l’enorme importanza di questo corso d’acqua. Che da ieri, aggiornando la geografia, nasce dentro i confini della Regione Friuli Venezia Giulia.


Turismo boom.
Sei impianti per lo sci (5 di discesa e uno di fondo), 14 alberghi, oltre 50 attività commerciali e locali pubblici, 7 rifugi alpini, centinaia di seconde case, soprattutto di proprietà di udinesi. Il turismo gioca un ruolo fondamentale per Sappada con un indotto che muove l’intera economia. Basti pensare che nei periodi di alta stagione, a Natale, Capodanno, per Carnevale o a Ferragosto, da 1.300 il “paese” diventa un centro di 15 mila persone, tra ospiti e turisti.


Agricoltura bio e una vigna ad alta quota
. Chi non vive di turismo si è inventato attività di nicchia molto interessanti. Basti pensare che un giovane agricoltore, qualche anno fa, ha impiantato una vigna, l’unica nel territorio, a circa 1.200 metri d’altitudine e l’esperimento funziona, visto che quest’anno sono state prodotte le prime bottiglie. Da segnalare anche le coltivazioni di lamponi e altri frutti di bosco, che si “trasformano” in confetture.


Allevamenti e malghe
. Non mancano pascoli ad alta quota e piccoli caseifici in malga, con la produzione di formaggi molto richiesti.


I piatti tipici.
La “Saurnshotte” è una ricotta acida con dragoncello, che punta al presidio Slow Food. I “Gepichakropfn” sono gnocchi di patate ripieni con dragoncello, pianta aromatica e amara, caratteristica della zona. Importante la varietà di dolci, cui ogni famiglia conserva gelosamente le ricette, che vengono tramandate di generazione in generazione.


L’alta cucina.
Tanti i posti tipici di montagna dove si mangia bene, ma impossibile non segnalare che a Sappada c’è un ristorante stellato (e tre forchette per il Gambero Rosso), il Laite, della chef cividalese Fabrizia Meroi. Dunque da oggi sono 8 gli stellati del Fvg.


Le feste e le tradizioni.
Il patrono è santa Margherita che si celebra il 20 luglio. Altri due sono i principali eventi: il Carnevale, con tutta una serie di manifestazioni organizzate da associazioni e volontari, il cui tessuto è molto robusto, e il pellegrinaggio annuale al santuario della Madonna Addolorata nel paesino di Maria Luggau in Carinzia, che i sappadini e alcuni turisti compiono a piedi, attraverso il sentiero che in circa 9 ore di cammino conduce in Austria.


L’orrido dell’Acquatona
. La forra di circa 50 metri di profondità scavata dal Piave all’incontro con il rio dell’Acquatona che è possibile vedere passato l’abitato della borgata Lerpa in direzione del Comelico, è una vera e propria meraviglia della natura e attrazione turistica.


Gli ori olimpici
. Due atleti su tutti legati a Sappada, entrambi sciatori di fondo: Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer, due grandissimi dello sport.


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