Un villaggio turistico nell’ex polveriera in val Saisera

MALBORGHETTO. «Un intervento di pregio, rispettoso delle caratteristiche di un ambiente molto suggestivo, che è caratterizzato dalla natura incontaminata, e generosa sotto l’aspetto paesaggistico. Un progetto che, seguendo le indicazioni che saranno fornite dal comune, possiede le caratteristiche per ottenere dall’amministrazione tutto l’appoggio necessario affinché questa iniziativa privata vada a buon fine».
Così il vicesindaco e assessore all’urbanistica Alessandro Buzzi commenta il progetto dell’imprenditore edile Achille Del Bianco che mira a recuperare e a valorizzare a scopi turistico ricettivi il sito, da anni in abbandono, dell’ex polveriera della val Saisera. Un investimento, quello di Del Bianco, che secondo il vicesindaco merita di essere sostenuto in quanto sarà sviluppato in un luogo disagiato e finora inutilizzato. Ma che presenta caratteristiche di grande pregio e attrazione. Possiede dunque un notevole potenziale, che potrebbe valorizzare l’intera vallata. L’ipotesi dell’intervento di Del Bianco, che ha acquistato i terreni dell’ex polveriera, dismessa più di vent’anni fa dalla legge Botta, prevede la realizzazione, in una parte della polveriera, di un villaggio turistico-alberghiero, nonché numerose piazzole per il campeggio. L’investimento dell’impresario friulano sarà notevole, e si dovrebbe concretizzare completamente entro i prossimi 3-4 anni. Nella vallata, infatti, i cantieri possono essere operativi soltanto per 7 o al massimo 8 mesi l’anno. Perché la neve e il freddo impediscono di lavorare d’inverno. Ora il progetto dovrà affrontare un lungo iter burocratico. Ma è lo stesso vicesindaco Buzzi ad augurarsi che si possa concludere l’inverno. Affinché i lavori partano in primavera, assicurando così, nel contempo, già occupazione nella vallata.
Del Bianco ha già operato i primi interventi per sistemare l’area e ingentilirla: ha sistemato le recinzioni e realizzato il ripristino ambientale dei terreni interessati, con la posa di cespugli e la semina di praticelli. Che hanno ottimizzato l’aspetto di un’area prima in stato di abbandono. Di recente, nella vicina area di Malga Sasiera, si è svolta una prova di lavoro per conduttori di cani da traccia, che provenivano anche da località di montagna famose in tutto il mondo.(g.m.)
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