Una bottiglia per abitante e a Buja l’albero di Natale è un esempio del riciclo

BUJA. Un albero di Natale a prova di economia circolare, con il riuso di oltre 6 mila bottiglie di plastica. Una novità assoluta quella che la Pro Buja ha pensato e realizzato per la cittadina in occasione delle festività natalizie.
L’albero è stato acceso domenica 10 dicembre in piazza del municipio, a Santo Stefano, nel centro di Buja. Una costruzione alta una decina di metri, a cui sono state legate con lo spago migliaia di bottiglie di plastica. Con quattro luci appositamente sistemate al suo interno, il gioco cromatico è a dir poco suggestivo, tanto da sembrare una costruzione di vetro.
«Ogni anno – spiega Annalisa Ballandini, presidente della Pro loco – coinvolgiamo i bambini delle scuole nella realizzazione degli addobbi per l’albero di Natale. Quest’anno abbiamo chiesto loro di mettere via le bottiglie di plastica, predisponendo nelle sedi scolastiche i punti di raccolta.
È un bell’esempio di come i più piccoli, con le loro famiglie, hanno imparato a dividere i rifiuti, che in questo caso sono stati riutilizzati. Non solo: l’opera è realizzata con più di 6 mila bottiglie, quasi una per ogni abitante di Buja».
A pochi giorni dall’accensione dell’albero sono già in tanti ad augurarsi che sia solo l’inizio di una nuova tradizione, capace di coinvolgere il volontariato come succede già per altre iniziative: basta ricordare i celebri carri mascherati della cittadina collinare.
Un’installazione che piace, ma che non è nata dal nulla. Per una decina di giorni, infatti, i volontari della Pro Buja si sono ritrovati ogni sera in un capannone, per cucire con lo spago tutte le bottiglie, con l’intento di fare qualcosa di speciale.
Sono state utilizzate per lo più bottiglie da un litro e mezzo, ma per realizzare al meglio ogni parte dell’albero si è fatto ricorso anche a quelle più piccole, soprattutto per la punta. Per meglio assemblare la costruzione sono state realizzate due parti distinte, che domenica sono state montate con la gru, una sopra l’altra, aggiungendo le bottiglie di un’ulteriore raccolta visto che conferite nelle scuole non erano sufficienti.
«Forse questa volta – spiega ancora Ballandini – quell’albero potremo riutilizzarlo, magari il prossimo anno invece di cambiare, visto anche il grande lavoro svolto. E poi l’effetto che le luci riescono a creare è davvero suggestivo».
Un buon esempio di economia circolare per celebrare la ricorrenza del Natale. Ancora una volta la praticità e l’ingegno dei bujesi ha saputo lasciare il segno nella comunità friulana.
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