Una festa per il raduno dei genieri sul Livenza
Mancava solo Fiorello, che qui ha fatto il militare. Il ricordo del centenario della Grande guerra

SACILE. Sfilata finale per il raduno interregionale Anget. Ottoni della fanfara dell’XI Reggimento bersaglieri, militari della Slataper e oltre 200 ex militari del genio e trasmettitori hanno alzato bandiere e labari per onorare il centenario di Caporetto. All’appello degli ex commilitoni mancava Fiorello, lo showman che a Sacile negli anni Ottanta era soldato di leva ma all’adunata, in prima linea, ha intonato l’inno nazionale Gelindo Moro, il veterano sacilese di 94 anni.
Saluti del sindaco Roberto Ceraolo («Sacile condivide con l’esercito una storia comune e amicizia», ha detto il primo cittadino) affiancato dall’assessore Claudio Salvador. Con loro il presidente nazionale Anget, generale Carlo Mittoni, il generale Luigi Carpineto, i delegati regionali Giuseppe Munno del Friuli e Luigi Doronzo del Veneto, il comandante il 7º Reggimento trasmissioni Maurizio D’Alterio, il presidente Anget sacilese Lino Sicchiero, rappresentanti delle sezioni Anget delle due regioni e forze dell’ordine.
«Sacile baricentrica – Mittoni ha ricordato il centenario della Grande guerra –. Un fine settimana di festa e di ricordi per celebrare la nostra storia e identità». L’Anget dà forza alla solidarietà tra i militari in congedo e quelli in servizio. «Genieri e trasmettitori sono essenziali in guerra e protagoniste in pace – hanno detto i generali in congedo –. Le due armi sono impegnate in Italia centrale con i loro Reggimenti per dare una mano nella rimozione macerie dei paesi colpiti dal sisma».
La scelta di fare riunire le due delegazioni Veneto e Friuli a Sacile non è stata casuale. «Una città – dicono i genieri – che visse un anno terribile di privazioni nel 1917 con l’invasione delle truppe nemiche dopo la disfatta di Caporetto».
Onori e riconoscimenti alla memoria dei caduti nella Grande Guerra hanno celebrato, sabato, le piccole, grandi storie private e pubbliche. Le medaglie-ricordo per il sottotenente del 12º fanteria Ettore Generio Cosmo, morto il 15 settembre 1917, al soldato del 228º fanteria Giuseppe Nonis, morto il 14 agosto 1916 e al soldato del 7º alpini, Fabiano Roddaro morto nell’ottobre 1917. Medaglia d’argento al valor militare al sottotenente conte Eugenio Camposampiero, caduto sul Carso il 14 agosto 1917 mentre rientrava da una pericolosa azione di guerra. Un riconoscimento è stato assegnato anche al socio della sezione Anget locale Angelo Zulian per «50 anni di fedeltà».
Premio speciale alla studente Giulia Vallepulcini per la ricerca storica su Givigliana.
(c.b.)
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