Una folla commossa per l’addio ad Adriano Savoia FOTO
UDINE. Quasi mille persone hanno reso omaggio ieri mattina a Cussignacco ad Adriano Savoia, il noto immobiliarista udinese morto lunedì scorso, all’età di 69 anni, a Pordenone, dov’era ricoverato da tempo.
La chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo non è riuscita da accogliere tutti quelli che si sono ritrovati attorno alla famiglia Savoia (i fratelli, i figli Gabriella, Monica e Michele, la seconda moglie Svetlana, i nipoti e gli amici più intimi). E molti quindi hanno dovuto seguire la cerimonia dal sagrato.
Un affollatissimo ultimo abbraccio. Così partecipato da commuovere lo stesso monsignor Dario Savoia, fratello più grande di Adriano e uno dei nove concelebranti ieri il rito funebre assieme al parroco di Cussignacco, don Pierpaolo Costaperaria, al parroco del duomo, monsignor Luciano Nobile, a monsignor Franco Frilli, monsignor Ernesto Zanin, monsignor Gino Pigani, don Luciano Liusso, don Giorgio Fabro e don Davide Larice.
La voce di monsignor Savoia si è incrinata più volte nel corso del suo omaggio al fratello più giovane prematuramente scomparso, lasciando spazio anche a qualche lacrima soprattutto nel momento in cui ha ricordato la sofferenza del fratello prima per la morte della moglie, avvenuta quasi 20 anni fa, e poi per la lunga malattia che negli ultimi tempi lo aveva profondamente segnato, e non solo nel fisico.
«La nostra presenza dopo la morte - ha spiegato monsignor Savoia durante l’omelia - non è un atto di fede, ma è anche e soprattutto una certezza filosofica. Vedere tutta questa gente qui presente per salutare il nostro caro fratello mi fa capire che Adriano ha seminato molto e bene. E che quindi la sua morte non interrompe la sua presenza tra di noi. E questa stessa cerimonia non è un addio, ma è un arrivederci perché un giorno ci incontreremo di nuovo con Adriano, lassù».
A salutare dal pulpito ieri Adriano Savoia sono stati anche il presidente dell’associazione Cavalieri ufficiali al merito della Repubblica italiana, Carlo Del Vecchio, e una delle nipoti, che ha parlato a nome di tutta la nuova generazione di famiglia, ricordando quel nonno a volte burbero, spesso esigente, ma comunque unico, e molto affettuoso.
All’uscita del feretro dalla chiesa il saluto finale di tutti. Oltre ai parenti e agli amici più stretti, c’erano i compaesani di Pozzecco di Bertiolo, quelli della frazione udinese di Cussignacco, i colleghi di decenni di attività nel settore immobiliare regionale, i vertici di Confcommercio (mentre la Fiaip ha mandato una breve nota commemorativa), i compagni di tante avventure sportive vissute da Savoia soprattutto come sostenitore e sponsor (tra tutti spiccavano Enzo Cainero, Chiara Cainero, Lorenzo Bettarini, Roberto Snaidero e Giovanni Fantoni).
Ma non mancavano molti esponenti del mondo imprenditoriale e bancario, oltre a professionisti dei più diversi settori, come pure politici e rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli, da quelli del Comune alla Regione senza dimenticare la Provincia.
Poi il corteo funebre si è spostato nel vicino cimitero di Cussignacco, dove la salma di Adriano Savoia riposerà a fianco di quella della prima moglie Renza Zuliani, deceduta nel 1992.
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