Una folla commossa per l’addio ad Adriano Savoia FOTO

L’ultimo saluto a un protagonista nella vita economica udinese. Il fratello monsignore: tanta gente perché ha seminato bene
Udine 27 Marzo 2013 funerale savoia Copyright press Turco
Udine 27 Marzo 2013 funerale savoia Copyright press Turco

UDINE. Quasi mille persone hanno reso omaggio ieri mattina a Cussignacco ad Adriano Savoia, il noto immobiliarista udinese morto lunedì scorso, all’età di 69 anni, a Pordenone, dov’era ricoverato da tempo.

La chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo non è riuscita da accogliere tutti quelli che si sono ritrovati attorno alla famiglia Savoia (i fratelli, i figli Gabriella, Monica e Michele, la seconda moglie Svetlana, i nipoti e gli amici più intimi). E molti quindi hanno dovuto seguire la cerimonia dal sagrato.

Un affollatissimo ultimo abbraccio. Così partecipato da commuovere lo stesso monsignor Dario Savoia, fratello più grande di Adriano e uno dei nove concelebranti ieri il rito funebre assieme al parroco di Cussignacco, don Pierpaolo Costaperaria, al parroco del duomo, monsignor Luciano Nobile, a monsignor Franco Frilli, monsignor Ernesto Zanin, monsignor Gino Pigani, don Luciano Liusso, don Giorgio Fabro e don Davide Larice.

La voce di monsignor Savoia si è incrinata più volte nel corso del suo omaggio al fratello più giovane prematuramente scomparso, lasciando spazio anche a qualche lacrima soprattutto nel momento in cui ha ricordato la sofferenza del fratello prima per la morte della moglie, avvenuta quasi 20 anni fa, e poi per la lunga malattia che negli ultimi tempi lo aveva profondamente segnato, e non solo nel fisico.

«La nostra presenza dopo la morte - ha spiegato monsignor Savoia durante l’omelia - non è un atto di fede, ma è anche e soprattutto una certezza filosofica. Vedere tutta questa gente qui presente per salutare il nostro caro fratello mi fa capire che Adriano ha seminato molto e bene. E che quindi la sua morte non interrompe la sua presenza tra di noi. E questa stessa cerimonia non è un addio, ma è un arrivederci perché un giorno ci incontreremo di nuovo con Adriano, lassù».

A salutare dal pulpito ieri Adriano Savoia sono stati anche il presidente dell’associazione Cavalieri ufficiali al merito della Repubblica italiana, Carlo Del Vecchio, e una delle nipoti, che ha parlato a nome di tutta la nuova generazione di famiglia, ricordando quel nonno a volte burbero, spesso esigente, ma comunque unico, e molto affettuoso.

All’uscita del feretro dalla chiesa il saluto finale di tutti. Oltre ai parenti e agli amici più stretti, c’erano i compaesani di Pozzecco di Bertiolo, quelli della frazione udinese di Cussignacco, i colleghi di decenni di attività nel settore immobiliare regionale, i vertici di Confcommercio (mentre la Fiaip ha mandato una breve nota commemorativa), i compagni di tante avventure sportive vissute da Savoia soprattutto come sostenitore e sponsor (tra tutti spiccavano Enzo Cainero, Chiara Cainero, Lorenzo Bettarini, Roberto Snaidero e Giovanni Fantoni).

Ma non mancavano molti esponenti del mondo imprenditoriale e bancario, oltre a professionisti dei più diversi settori, come pure politici e rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli, da quelli del Comune alla Regione senza dimenticare la Provincia.

Poi il corteo funebre si è spostato nel vicino cimitero di Cussignacco, dove la salma di Adriano Savoia riposerà a fianco di quella della prima moglie Renza Zuliani, deceduta nel 1992.

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