Una lettera-bomba al Cie di Gradisca La prontezza del direttore evita il peggio
Un congegno, contenuto in una lettera, è esploso al Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca. A evitare serie conseguenze alle persone la prontezza del direttore della struttura isontina, Luigi Del Ciello, cui era destinata la busta. Una volta aperto il plico, il direttore ha immediatamente abbandonato il suo ufficio notando un’improvvisa fumata.

GRADISCA.
Un congegno, contenuto in una busta da lettera, è esploso nel tardo pomeriggio di ieri al Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo. A evitare serie conseguenze alle persone solo la prontezza del direttore della struttura isontina, Luigi Del Ciello, cui era destinata la busta, con mittente un non precisato indirizzo della città di Milano.
Una volta aperto il plico, il direttore ha immediatamente abbandonato il suo ufficio (dove poco dopo le 18 si trovava in compagnia di un’altra persona) notando l’improvvisa fumata, seguita da una breve fiammata. Pochi secondi dopo la forte esplosione che ha mandato in pezzi alcuni oggetti e una parte della scrivania, sulla quale era stata lasciata la busta, con danni marginali all’ufficio, rimasto per diversi minuti avvolto da un denso fumo.
Esplosione che ha immediatamente richiamato sul posto le forze dell’ordine impegnate nel turno di vigilanza del Cie, seguite nel giro di una decina di minuti dall’intervento anche della Squadra Mobile di Gorizia e della Digos.
Ieri sera erano ancora frammentarie le notizie trapelate anche se si è potuto apprendere che la busta da lettera, di colore giallo, al suo interno conteneva un portafoglio, dove era stato sistemato il congegno esplosivo. Una tipologia di congegno meticolosamente esaminata dagli investigatori che, dopo le analisi del caso, propenderebbero per la pista dell’intimidazione più che per un vero e proprio attentato alla persona in quanto il dispositivo contenuto nel portafoglio, innescatosi all’apertura della busta, non era stato dotato di una quantità sufficente del composto chimico necessario per renderlo letale.
Ancora al vaglio degli inquirenti, invece, la matrice del gesto, anche se per dinamica non sarebbe da escludere l’ipotesi di un’apertura d’inchiesta per reato politico.
Stando a quanto si è potuto apprendere la busta esplosiva era stata recapitata nell’ufficio del direttore in mattinata, consegnata come da prassi dal postino al corpo di vigilanza. Busta che, non contendendo oggetti ferrosi, ha tranquillamente eluso il metal detector (qualsiasi oggetto o persona, compreso il personale dell’ente gestore della struttura o delle forze dell’ordine, deve attraversarlo prima di entrare al Cie).
L’ufficio del direttore del Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca è sistemato, all’interno del caseggiato, nella zona “cuscinetto” tra il corpo di guardia e l’area che ospita gli immigrati clandestini, frontalmente rispetto all’infermeria del Centro e vicino ai locali utilizzati per le udienze di convalida del fermo da parte del Giudice di pace, in un settore inaccessibile per gli immigrati e sottoposto a continuo controllo.
Marco Ceci
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