Una nave e un ponte romano, i tesori nascosti dello Stella FOTO - VIDEO

PALAZZOLO. Per gli antichi romani era Anaxum, un fiume navigabile che sfociava nella laguna di Marano, ricco di storia (sono emerse tracce di insediamenti umani risalenti a oltre 2300 anni fa) e sul quale si affacciavano piccole attività legate alla produzione di ceramiche e laterizi. Materiali che potevano essere facilmente trasportati al vicino porto di Aquileia.
Oggi quel corso d’acqua che attraversa la Bassa si chiama Stella e le sue acque hanno già restituito preziosi reperti, in particolare i resti di un’imbarcazione romana del primo secolo d.C. (Stella 1) e quelli di un ponte sulla via Annia. Ma le indagini quest’estate proseguono.
A portare avanti le ricerche è un progetto internazionale, Anaxum, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’Università di Udine e la Soprintendenza per i beni archeologici del Fvg, coordinato da Massimo Capulli, docente di Archeologia subacquea a Udine. Al progetto collaborano alcune istituzioni scientifiche, come l’americana Texas A&M University, ma anche realtà locali come il Gruppo subacqueo Cassis faraone di Precenicco.
La scorsa settimana le attività del progetto sono riprese e in questi giorni sono all’opera una decina di esperti e appassionati, tra cui parecchi studenti universitari degli atenei di Udine, di Pisa e Padova, del Texas, della Germania, ma anche di Gerusalemme, a sottolineare l’internazionalità dell’iniziativa. Un progetto strategico per l’Università perché rappresenta una sorta di campus quasi unico nel suo genere.
Per circa un mese archeologi e studenti si immergeranno infatti nelle acque dello Stella per verificare le condizioni del sito lasciato un anno fa: si tratta di ripristinare gli ormeggi, le cime di fondo, di controllare la presenza dei reperti, ma anche di procedere con il recupero del carico trasportato dall’imbarcazione (una barca con scafo piatto costituito da tavole di olmo e quercia), sparpagliato in un’area piuttosto vasta: materiali edili, in particolare coppe, ceramiche e anfore.
Un parte delle indagini è anche destinata alle tre strutture pertinenti al ponte che sorgeva sul fiume: secondo gli esperti, in base al materiale ritrovato, potrebbe trattarsi di un’opera importante, di tipo monumentale. Non solo ricerche subacquee.
Quest’anno Anaxum, in collaborazione con Ministero, Soprintendenza, Università di Udine e Comune ha organizzato una mostra sull’archeologia dello Stella, che sarà inaugurata venerdì alle 18, alla casa del Marinaretto a Palazzolo: nelle sale dell’edificio che si affaccia sul fiume saranno esposti 64 reperti di epoche varie, opere di ceramica ma vetri e metalli, «tutte testimonianze – spiega Catulli – della presenza in passato dell’uomo sullo Stella».
Tra gli oggetti in mostra anche una riproduzione in scala 1:5 del modello del relitto Stella 1. Saranno inoltre proiettati filmati e presentate le immagini realizzate dal circolo fotografico Anaxum di Precenicco, che raccontano un secolo di vita del fiume.
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