Una piccola vespa per eliminare le uova della cimice asiatica

Via alla sperimentazione con l’inserimento dell’antagonista. Zannier: libereremo la specie in una zona circoscritta

L’amministrazione regionale, in collaborazione con le organizzazioni dei frutticoltori, si prepara a dar battaglia alla cimice asiatica liberando, in una zona che sarà identificata a stretto giro, l’antagonista Anastatus, vespa autoctona nemica del parassita. L’intervento è stato annunciato ieri in II commissione dall’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Zannier che si prepara a portare in Consiglio regionale un apposito emendamento al disegno di legge 54 “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”, la seconda “Omnibus” dell’era del governatore Massimiliano Fedriga.

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«Inizieremo non appena la norma sarà licenziata dall’aula – ha spiegato ieri l’assessore –, liberando l’antagonista autoctono in una zona con caratteristiche idonee. Si tratta di una specie di vespetta, di dimensioni microscopiche, che deposita le sue larve nelle uova della cimice asiatica annientandone la progenie. Il ministero sta facendo delle attività sperimentali in un ambiente controllato con le api samurai, antagoniste alloctone (provengono dalla Cina) della cimice marmorata – ha aggiunto Zannier –. In attesa dei risultati abbiamo deciso di fare un tentativo a nostra volta, l’unico possibile, che è quello di liberare la specie autoctona. Partiremo subito, non appena sarà approvata la norma», ha concluso l’assessore.

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Il tentativo costerà poco meno di 30 mila euro e sarà come detto limitato a una zona ben precisa a titolo di sperimentazione. La notizia ieri è stata accolta positivamente dalla II commissione il cui presidente Albergo Budai (Lega) ha così commentato: «Il Friuli Venezia Giulia è una delle zone più colpite dalla presenza delle cimici asiatiche, una presenza che rischia di mettere in ginocchio la nostra agricoltura. Questi insetti mettono infatti in pericolo frutticoltura e orticoltura in particolare delle regioni del Nordest. Per questo – ha aggiunto Budai – la Regione assicura il massimo impegno per far fronte al problema, non solo attraverso contributi alle imprese agricole per i danni provocati dalla cimice mormorata asiatica, ma facendo rete con altre realtà e soggetti impegnati nella ricerca di una soluzione».

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