Una scultura sull’abbraccio tra Bianca, Patrizia e Cristian: il sindaco di Premariacco pensa a Celiberti

Un monumento alla memoria di tre giovanissime vite spezzate e insieme a esso un monito, per ricordare a tutti le insidie del Natisone

Lucia Aviani
Una scultura sull’abbraccio tra Bianca, Patrizia e Cristian
Una scultura sull’abbraccio tra Bianca, Patrizia e Cristian

Quell’abbraccio che ha accompagnato gli ultimi istanti di vita di Patrizia, Bianca e Cristian, stretti l’una all’altro per cercare di vincere il terrore e la forza della piena mentre l’acqua del Natisone inesorabilmente saliva e inghiottiva i loro corpi, potrebbe diventare una statua, un monumento alla memoria di tre giovanissime vite spezzate e insieme a esso un monito, per ricordare a tutti le insidie del Natisone, fiume di dagli enormi rischi.

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Il fermo immagine del video che riprende il vigile del fuoco nel disperato tentativo di raggiungere a nuoto i tre giovani

L’idea è del sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, «nei panni – puntualizza – di semplice cittadino», dunque non in forma istituzionale. «Penso – chiarisce il sindaco – a un’iniziativa di comunità, di questa nostra comunità così scossa dal dramma consumatosi sotto il ponte romano.

Al termine di quest’ultimo, in direzione di Firmano, sulla sinistra c’è un’area verde di proprietà del Comune, nella quale sono collocate delle panchine: in tale contesto si potrebbe posizionare qualcosa che sia per sempre. Qualcosa di bello, che perpetui il ricordo dei tre ragazzi e che ne richiami, in forma stilizzata, l’iconico abbraccio, rappresentando nel contempo un segnale per chiunque frequenti il luogo».

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Amici e parenti si sono stretti nel dolore per l'ultimo saluto, a Udine, di Bianca e Patrizia (foto Petrussi)

E l’auspicio del primo cittadino, che pure lascia aperta ogni possibilità («Ripeto, è una proposta, non c’è nulla di deciso», puntualizza), sarebbe che a dare forma artistica all’intreccio di braccia e cuori fosse il maestro Giorgio Celiberti, talento friulano dalla grande sensibilità e finezza creativa.

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«Lo conosco e apprezzo moltissimo i suoi lavori: sono certo – commenta De Sabata, che prenderà contatti con lo scultore per anticipargli il suo pensiero – che saprebbe rappresentare al meglio, grazie alla sua alta competenza e alla delicatezza che lo contraddistingue, un’immagine che ha commosso tutta Italia», raccontando con una potenza infinitamente superiore alle parole un disperato amalgama di amore, amicizia, solidarietà, speranza nonostante tutto, fino all’ultimo secondo, quando i vortici della piena hanno avuto il sopravvento.

Un’ulteriore ipotesi potrebbe essere «il coinvolgimento del liceo artistico Sello di Udine», considerata, in particolare, la formazione di Patrizia. «A una lapide – conclude De Sabata – preferirei qualcosa di altrettanto simbolico, ma gradevole alla vi

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