Una task force della Regione a lavoro per le linee guida sulle riaperture. Oggi il numero di contagi sale di poco (17), due le vittime. - Tutti gli aggiornamenti

16/04/2020 Bergamo; Il laboratorio di analisi dell' Ospedale Papa Giovanni XXIII dove vengono effettuati i test sui tamponi per rilevare la presenza di Covid-19
16/04/2020 Bergamo; Il laboratorio di analisi dell' Ospedale Papa Giovanni XXIII dove vengono effettuati i test sui tamponi per rilevare la presenza di Covid-19

Aggiornamento ore 17.40. Fedriga, task force Fvg prepara linee guida su riaperture. "Abbiamo costituito una task force tecnica che sta mettendo mano a delle linee guida in grado di supportare tutte le attività produttive nella fase di riapertura. Vogliamo delineare le indicazioni generali che andremo a condividere con le parti sociali con l'obiettivo di tenere insieme la tutela della salute dei lavoratori e le esigenze delle parti economiche".

Lo afferma il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che oggi ha preso parte al primo incontro in videoconferenza della task force dedicata alla ripartenza dell'economia regionale duramente colpita dall'emergenza Coronavirus.

"Oltre alla sicurezza sanitaria e alle regole organizzative che le aziende dovranno rispettare sulla base delle normative vigenti, le nostre linee guida punteranno molto sulla loro fattibilità - sottolinea Fedriga -. Riteniamo sia importante infatti dare indicazioni concrete alle realtà imprenditoriali della nostra regione".

"Per quanto riguarda la riapertura delle attività produttive, è noto che le decisioni saranno prese in via esclusiva dal Governo. Noi però dobbiamo farci trovare pronti - afferma il governatore -, coniugando al meglio le misure nazionali con le esigenze delle nostre imprese che, per dimensione e collocazione geografica, presentano caratteristiche molto diverse fra loro".

"Il modello complesso che abbiamo iniziato ad elaborare, ad esempio, dovrà abbracciare anche il tema strategico del trasporto pubblico locale e altri fabbisogni suggeriti sia dai datori di lavoro che dai sindacati. Un processo - puntualizza in conclusione Fedriga - che vogliamo realizzare in piena collaborazione con tutti i portatori di interesse".

Aggiornamento delle 16.45. Dalla Ue aiuti a pesca e agricoltura. La Commissione europea ha approvato il regime nazionale di prestiti agevolati da 50 milioni di euro a sostegno dei settori dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca nell'emergenza Covid-19 in Friuli-Venezia Giulia.

Tale regime prevede che il sostegno sia concesso sotto forma sia di prestiti a tassi d'interesse agevolati erogati tramite enti finanziari, che di sovvenzioni dirette, aiutando le imprese di tutte le dimensioni ad affrontare i problemi di liquidità.

Aggiornamento delle 15.50. Il numero di contagi sale di poco, due le vittime. I casi accertati positivi al coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 2.792, con un incremento di 17 unità rispetto a lunedì 20. I totalmente guariti sono 1.036, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 193.

Sono due i decessi in più rispetto alla comunicazione di lunedì, che portano a 241 il numero complessivo di morti da Covid-19.

Per quanto riguarda i decessi, quello di Trieste è il territorio più colpito (123); seguono Udine (66), Pordenone (48) e Gorizia (4). Relativamente ai casi positivi, l'area triestina registra 1.125 infettati; seguono Udine con 921, Pordenone con 599 e Gorizia con 143.

A questi si sommano 4 persone non residenti in regione. Sono 21 i pazienti che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i ricoverati in altri reparti risultano essere 139 e le persone in isolamento domiciliare sono 1.162.

Aggiornamento delle 15. Sono 3.283 le persone controllate, lunedì 20 aprile, in Friuli Venezia Giulia dalle forze dell'ordine nell'ambito degli accertamenti per il rispetto delle misure di contenimento del coronavirus. Di queste, 130 sono state sanzionate e 5 sono state denunciate per falso.

Due sono state denunciate in quanto trovate fuori casa, pur essendo positive al coronavirus. Lo rilevano dati diffusi dalla Prefettura di Trieste.

Durante le verifiche, sei persone sono state denunciate per altri reati. Sono stati controllati anche 1.371 esercizi commerciali: 4 titolari di attività sono stati sanzionati, mentre un esercizio è stato temporaneamente chiuso.

Aggiornamento delle 14.45. Riccardi: la generosità del Fvg supera emergenza ed egoismi. "Quella del Friuli Venezia Giulia è una generosità che non conosce confini, oltre che capace di superare gli ostacoli e gli egoismi che in momenti come questo talvolta emergono".

Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute e alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, dalla sede della Protezione civile di Palmanova.

"Anche in questo periodo di emergenza - ha spiegato il vicegovernatore - la nostra regione ha saputo contraddistinguersi per quello spirito di solidarietà che ha portato, nell'ordine, a curare nelle terapie intensive delle nostre strutture ospedaliere alcuni pazienti gravi provenienti per lo più dalla Lombardia, offrire dispositivi di protezione a regioni che altrimenti non avrebbero avuto modo di curare adeguatamente le persone, e infine, aiutare, attraverso la Protezione civile regionale, la città di Zagabria, colpita lo scorso mese da una forte scossa di terremoto".

Come ha sottolineato il vicegovernatore, partendo dai pazienti lombardi curati in Friuli Venezia Giulia, "la disponibilità di posti nelle nostre terapie intensive ha consentito di rispondere all'appello partito da uno dei territori più colpiti d'Italia".

Sono 11 (di cui una dimessa proprio martedì 21) le persone che sono state accolte negli ospedali regionali e che non avrebbero potuto essere prese adeguatamente in carico in Lombardia a causa dello stato di congestione in cui versavano, nel culmine del contagio, le strutture ospedaliere di quel territorio.

"In una lotta che accomuna tutti gli italiani - ha detto Riccardi - alcuni giorni fa abbiamo voluto aiutare il popolo sardo, che in passato non aveva fatto mancare la stessa solidarietà nei confronti della nostra regione.

Di fronte al rischio per la Sardegna di dover chiudere alcuni ospedali, abbiamo riaperto temporaneamente l'aeroporto di Ronchi dei Legionari per far partire un carico di tute e dispositivi di protezione che hanno contribuito a non mettere in crisi quel sistema sanitario".

Il vicegovernatore ha infine evidenziato il supporto offerto dalla Protezione civile regionale alla città di Zagabria colpita dal terremoto dello scorso marzo, facendo arrivare nella capitale croata, attraverso un convoglio partito da Palmanova, 30 tende da campo.

Aggiornamento delle 14.05. Studio dell'università di Udine sulla percezione del rischio degli studenti
Valutare l'impatto dell'emergenza Coronavirus sulla percezione del rischio e sulle paure degli
studenti universitari dell'ateneo friulano, sondare la loro conoscenza e consapevolezza rispetto all'importanza delle misure igienico-sanitarie adottate e analizzare il peso delle prescrizioni sulla loro vita quotidiana.

È questo l'obiettivo del questionario online «Gli studenti Uniud ai tempi del coronavirus tra percezioni e consapevolezze», frutto di un lavoro di squadra tra l'Officina «Persone, comunità e servizi socio-sanitari» e l'Officina «Demografia e territorio» del Cantiere Friuli dell'Università di Udine.

Il questionario ha superato le 360 risposte nelle prime ore dalla messa online. «Questa pandemia ci ha sicuramente fatto sentire molto più vulnerabili», ha spiegato Carolina Laperchia della Officina Persone, comunità e servizi sociosanitari e responsabile di produzione del portale Orienta Salute, progetto di ricerca nato da un'idea di Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità.

Che cosa è e come funziona Immuni, l'app per tracciare i possibili contagiati di coronavirus

Aggiornamento delle 12.30. Uffici, tempo libero e regole meno restrittive: cosa cambia con la fase 2. Il Friuli Venezia Giulia è l’isola felice del Nord Italia: può essere, una volta di più, il laboratorio per la locomotiva del Paese.

L’architrave su cui poggiare la ripartenza è il sistema produttivo. E in Friuli più che altrove è un dogma, è il modello che ha scandito la ricostruzione dopo il sisma del 1976, enunciato da monsignor Battisti («Prima le fabbriche, poi le case, infine le chiese»).

Lo smart working resterà, ancora per alcune settimane, da privilegiare. Ma negli uffici, a scaglioni, si potrà gradualmente rientrare da maggio. Il rapporto Inail caldeggia l’installazione «per gli ambienti dove operano più lavoratori contemporaneamente, soluzioni innovative come il riposizionamento delle postazioni» e l’introduzione «di barriere separatorie», già adottate in queste settimane da molti negozi in Friuli, ad esempio.

PER SAPERNE DI PIU':

Aggiornamento delle 11.30. Fedriga: il 4 maggio si deve riaprire e basta soldi allo Stato. «Lo Stato, in questo periodo, non può chiederci di nuovo un contributo straordinario. Ai nostri cittadini cosa diciamo: ’Non vi garantiamo più la sanità, il trasporto pubblico locale e il funzionamento dei Comuni perché abbiamo versato un miliardo 200 milioni a Romà?

Siamo una Regione a Statuto speciale, certo, e comporta alcuni vantaggi, ma abbiamo sempre fatto a pieno la nostra parte. Anzi: riceviamo meno servizi rispetto a quanto versiamo in tasse. Ora però non siamo nelle condizioni di continuare a farlo».

Lo afferma Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, in una intervista a Libero. «Con la crisi del 2011, da Tremonti in poi - e i governi Monti, Renzi e Gentiloni hanno aggravato drammaticamente la situazione - alle Regioni a Statuo speciale è stato chiesto un versamento annuale extra per colmare parte del debito pubblico nazionale - spiega -. Roma lo ha fatto anche con quelle a Statuto ordinario, addirittura senza che fossero stati siglati patti.

La Consulta ha sentenziato che il meccanismo è lecito, ma deve avere carattere temporaneo. E adesso, per il biennio 2020-2021, non ci possono chiedere un versamento straordinario: oggi questo miliardo e 200 milioni non ci serve per fornire aiuti extra alle imprese o per dare qualcosa in più alle famiglie, ma per garantire i servizi essenziali.

Dicevo della sanità: noi ce la paghiamo da soli, come il trasporto e le attività dei municipi. Il funzionamento degli ospedali mi sembra importante, no?».

E aggiunge che al ministro Boccia e al sottosegretario Castelli «abbiamo fatto la nostra proposta. Hanno detto che verrà valutata, che sono disponibili a fare un ragionamento».

Fedriga ritiene che le aziende debbano riaprire prima del 4 maggio: «Sì, e non su base regionale, al limite con delle restrizioni per qualche area particolarmente critica. Le faccio solo un esempio: ogni giorno c’è un sacco di gente che per lavoro va e viene dal Veneto, come si fa a blindare una regione?

Se non riparte l’industria, parlo soprattutto dell’import-export, l’Italia muore. Penso a una delle nostre filiere principali, quella del mobile: qui lavoriamo moltissimo con la Russia, con gli Emirati Arabi, con gli Stati Uniti, l’Australia, l’Inghilterra. Dobbiamo evitare che la riapertura sia incerta, altrimenti le nostre fette di mercato se le prendono la Francia e la Spagna».

Aggiornamento delle 11. App anti-contagio: ecco come funzionano quelle del Fvg e del Veneto. L’app per tracciare i contagi sviluppata in Fvg è pronta. Ma Roma - in ritardo con il rilascio del proprio software - nicchia e si prepara a emanare una circolare con la quale si bloccheranno le fughe in avanti delle Regioni. Un veto che i governatori, Massimiliano Fedriga in testa, hanno accolto con fastidio.

Il software sviluppato da Accenture e perfezionato da Insiel (ribattezzato Stop coronavirus Fvg) è stato testato con successo e sarebbe stato rilasciato verosimilmente già la prossima settimana.

PER APPROFONDIRE:

Aggiornamento delle 10. Coronavirus, le ultime vittime in regione. Ecco i dati del bollettino della Protezione civile di lunedì 20 aprile. I casi accertati positivi al coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 2.775, con un incremento di 30 unità rispetto a domenica 19.

I totalmente guariti sono 1.002, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 344. Sono 14 i decessi in più rispetto alla comunicazione di domenica, che portano a 239 il numero complessivo di morti da Covid-19. Per quanto riguarda i decessi, quello di Trieste è il territorio più colpito (121); seguono Udine (66), Pordenone (48) e Gorizia (4).

PER SAPERNE DI PIU':

Aggiornamento delle 9.30. Lavoro sospeso, il Fvg seconda regione più penalizzata d'Italia. “Il Friuli Venezia Giulia, secondo uno studio elaborato dalla Fondazione Gimbe, è la Regione del Nord Italia che ha meno casi di covid-19 per numero di abitanti e, soprattutto, è quella in cui i positivi crescono di meno.

In Fvg, nella settimana dal 12 al 19 aprile, si sono registrati meno di 300 casi per 100 mila abitanti e un incremento dei casi inferiore al 15 per cento. Valori che si avvicinano alla media nazionale, anzi leggermente migliori.

Allo stesso tempo, a seguito della forte specializzazione in comparti industriali non essenziali per i Dpcm (arredo e cantieristica in primis) il Fvg è la seconda regione del Paese per incidenza sul valore aggiunto del comparto industriale sospeso sul totale, il 67% come certifica l’Istat.

I numeri, ancora una volta, oltre alla logica e al buonsenso ci dicono che è tempo di riaprire le attività produttive del territorio, nel pieno rispetto della sicurezza di chi lavora”.

Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine, rinnova il pressing nei confronti del Governo per la riapertura della attività produttive del territorio e lo fa, nuovamente, sulla base di eloquenti evidenze statistiche, sia sul fronte sanitario, sia sul versante economico.

“Non credo sia sufficientemente chiaro a Roma che l’approccio sequenziale con cui si è affrontata l’emergenza, vale a dire prima l’aspetto sanitario e dopo quello economico, non regge più. Dobbiamo tenere insieme le due esigenze, prima che sia troppo tardi”.

Se al momento sono ancora tanti gli interrogativi che riguardano la Fase 2 e, in particolare, su una sua modulazione differente da regione a regione e per settori, sulla base delle analisi dell’Ufficio studi di Confindustria Udine, su dati diffusi dall’ Istat e da Prometeia, è possibile fare un primo punto su come la sospensione delle attività “non essenziali”, stabilita durante la Fase 1, si rifletta sul territorio italiano.

“Il Friuli Venezia Giulia, a seguito della forte specializzazione in comparti industriali non essenziali per i Dpcm (arredo e cantieristica in primis) – ricorda la presidente dell’Associazione degli industriali della provincia di Udine - è la seconda Regione in Italia per incidenza del valore aggiunto del comparto industriale sospeso sul totale.

Il Fvg risulta, nel dettaglio, la regione più penalizzata, dopo le Marche, con una percentuale del 67%. Se si esamina la percentuale del valore aggiunto delle attività sospese del comparto dei servizi, il Friuli Venezia Giulia occupa, con il 30,3%, l’ottavo posto.

Bisogna aggiungere che alcune attività, soprattutto dei servizi, pur non essendo state sospese, hanno però subito forti cali di domanda (si pensi ad esempio alle strutture alberghiere) che si riflettono in modo negativo sul sistema locale, dando luogo a perdite difficilmente recuperabili anche nella fase di ripartenza”.

“Inoltre – aggiunge Anna Mareschi Danieli -, alcuni comparti, anche se riaprono, lo faranno molto gradualmente, con personale ridotto, come ad esempio nella cantieristica, con la Fincantieri che ha appena riavviato la produzione con il 10% della forza lavoro”.

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