Una “tempesta” di tweet contro la Sagra dei Osei
SACILE. “Twitter storm” contro la Sagra dei osei: parte la settimana di lotta per aprire le gabbie. La “tempesta” di tweet si scatenerà stasera alle 21, per l’appello al governatore Debora Serracchiani. «Chiediamo l’abolizione della Sagra dei osei – annunciano Massimo Lo Scavo e Daniela Galeota con alleati di Lac, Lav e altri –. Questo twitterstorm si pone l’obiettivo di raggiungere Serracchiani (indirizzo Twitter: @serracchiani): le chiediamo una presa di posizione contro la Sagra. Un crescente movimento di opinione, fatto di associazioni, attivisti e singoli cittadini, ne reclama da tempo l’abolizione».
Tutte le informazioni e le spiegazioni tecniche dell’iniziativa sono disponibili on-line su Facebook: www.facebook.com/events. Oppure nel blog www.animalistifvg.org. Non è tutto.
«Il 27 luglio manifestazione nazionale per dire no alla sagra di Sacile e dare lo stop a tutte le fiere ornitologico venatorie – è il crescendo dei volontari che difendono i diritti animali –. Sit in in piazza del Popolo alle 17, dopo l’incontro con i media sotto la loggia del municipio liventino».
Due ore in piazza e poi, “Liberi di volare” nel Centro giovani Zanca in piazzetta Romagnoli alle 20,30. «Incontro pubblico coordinato da Alessandro Sperotto con Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’osservatorio zoomafie Lav –invitano gli animalisti di Lav, Lac e Fvg - l’onorevole Andrea Zanoni parlamentare europeo e Andrea Rutigliano del Comitato contro il massacro degli uccelli. I temi caldi della serata saranno il bracconaggio, le azioni di contrasto e le zoomafie».
La macchina organizzativa della Sagra numero 740, intanto, non si ferma. «Difendiamo la natura – ha rispedito al mittente le accuse Franca Busetto presidente della Pro loco che gestisce il marchio della Sagra –. Gli uccelli sono nati in cattività, trattati nel rispetto delle regole». Ma la lotta si fa dura. «Migliaia di uccelli vengono allevati per vivere in gabbia e allietare con il loro canto un pubblico che ignora totalmente la loro sofferenza – non ci mettono una pietra sopra gli animalisti –. Si tratta di uccelli migratori ed uccelli esotici ai quali generazioni di allevamento e gabbie non hanno tolto lo spirito selvaggio e soprattutto la voglia di volare».
La fiera-mercato si dice in tre parole. «Schiavi – scandiscono i volontari Lav con Andrea Gaspardo – senza diritti». Avanti tutta sulla linea no-sagra. «La kermesse è fortemente voluta dalla comunità di cacciatori – sostengono –. Mostra la sopraffazione del più forte sul più debole».
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