Una vita dedicata al lavoro tra le malghe: addio all’imprenditore Ennio Colomba
Trasferitosi a Montenars nel 1998, tre anni dopo aprì la sua azienda agricola. Il sindaco: «Era amico di tutti, instancabile»
Un’anima che aveva scelto la montagna non solo come casa ma soprattutto come vita.
Un luogo dove stringere forti le radici, in un’epoca dove invece sempre più persone cercano futuro altrove.
La morte di Ennio Colomba a soli 58 anni, fermato dalla malattia, è stato così un duro colpo non solo per la sua famiglia, ma anche per l’intera comunità di Montenars che lo aveva accolto 27 anni fa.
E per tutti coloro che lo hanno conosciuto in questi decenni, sia nella sua azienda agricola che in malga Confin presa in gestione nel 2004.
Titolare dell’agriturismo Al Tulin, era originario di Gemona e in passato aveva lavorato come autista di mezzi pesanti. Fino a quando non è arrivata l’idea di cambiare vita insieme alla moglie Gabriella, cercando una soluzione che coniugasse il lavoro con la famiglia.
Da qui la decisione di acquistare un terreno nel borgo friulano, avviando nel 2001 la propria azienda agricola.
Dopo i primi passi con un allevamento di vacche da latte, la coppia aveva preso in gestione la malga di Venzone, specializzandosi nella produzione di formaggi e ampliando il progetto con un agriturismo inaugurato nel 2009.
Più recentemente c’è stata l’apertura di uno spaccio a Gemona, dopo quello nella stessa Montenars. Quello che era iniziato come un piccolo sogno si è trasformato in una realtà che ha coinvolto non solo i figli Asia e Daniel, ora attivi rispettivamente nella gestione agrituristica e nella parte agricola e casearia, ma anche l’intera cittadinanza.
«Ennio era un punto di riferimento per tutti – sottolinea la consorte – In questi giorni tantissimi ci hanno ringraziato per aver fatto sentire il calore della nostra famiglia.
Anche con il suo spirito rustico, rimarrà nel cuore di molti bambini che hanno partecipato negli anni alle attività della nostra fattoria didattica e sociale».
Il sindaco Claudio Sandruvi lo ricorda come «un amico di tutti, una persona instancabile. È stato protagonista di numerose iniziative per movimentare il paese, rendendolo un luogo vivo e non un “dormitorio”.
Era una persona che non si fermava davanti a nessuna difficoltà, un esempio di dedizione al territorio e alla comunità». Negli ultimi anni, nonostante la malattia che lo aveva colpito e che affrontava con discrezione, Colomba non aveva mai smesso di lavorare e progettare. Come l’ampliamento della stalla, mantenendo viva la tradizione dell’alpeggio e rafforzando il legame tra la montagna e il suo agriturismo.
«Era determinato a mantenere l’impegno in malga – ricorda Gabriella –. Avrebbe voluto vivere tutto l’anno lassù».
Per salutarlo, i suoi cari hanno scelto un momento laico, invitando tutti coloro che gli hanno voluto bene mercoledì alle 10 nell’agriturismo di Borgo Isola.
La salma sarà invece presente martedì dalle 8.30 alle 18.30 nella Casa funeraria Giuliano di Gemona.
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