Una zona artigianale “deserta” a Pagnacco

Sono occupati soltanto due lotti su venti, per cui rischia di restare a lungo inutilizzata un’area attrezzata e strategica. Ma il sindaco Ciani è ottimista: «La crisi si attenuerà e le imprese arriveranno». C’è però il problema della viabilità: interessata la Provincia di Udine
ANTEPRIMA municipio pagnacco
ANTEPRIMA municipio pagnacco

PAGNACCO. E’ un’area architettonicamente piacevole da vedere, posizionata in un luogo strategico, a due passi dall’autostrada A23, ma che rischia, a causa della crisi, di restare inutilizzata a lungo. Insomma, una cattedrale nel deserto. La nuova zona artigianale di Pagnacco è ormai conclusa, ma sui 20 lotti a disposizione, solo due risultato usati, con tre imprese insediate. I problemi per l’area sono molteplici. Innanzitutto, paga il fatto di essere stata pensata oltre 30 anni fa, subito dopo il terremoto del ’76, in un periodo di sviluppo economico ed edilizio per l’hinterland udinese. Per problemi legati alla proprietà dei terreni, il progetto è arrivato fino ai giorni nostri, quando la crisi sta mettendo in seria difficoltà il comparto artigiano. E’ difficile, quindi, riuscire ad avviare un’attività produttiva anche in una struttura di pregio come quella di Pagnacco.

La zona artigianale, denominata “del Cristo”, è suddivisa in due: la prima, quella fronte strada, con una decina di lotti racchiusi in un unico capannone, dove al momento solo un lotto risulta occupato. C’è poi la zona retrostante: altri 10 lotti, in questo caso corrispondenti ad altrettanti appezzamenti di terreno, due dei quali diventati sede di attività. Il resto degli spazi è di proprietà di privati e di un’associazione di artigiani, fautori della realizzazione dell’area. Non si tratta quindi di una zona artigianale di proprietà comunale, ma interamente nelle mani di privati.

Un altro problema che affligge questo insediamento è la mancanza di un’adeguata viabilità per l’intersezione con la provinciale Osovana, soprattutto per quando nell’area, diventando completamente operativa, aumenterà notevolmente il traffico di mezzi pesanti.

Da tempo il sindaco di Pagnacco, Gianni Ciani, sta cercando di avviare un confronto con la Provincia di Udine per risolvere un problema che potrebbe presentarsi nel medio-lungo periodo. «C’è la necessità di mettere in sicurezza la viabilità della nuova area artigianale e abbiamo già posto il problema alla Provincia», assicura il primo cittadino, che sull’insediamento di attività economiche appare fiducioso: «Questa porzione di territorio ha senza dubbio una valenza strategica, anche perché si collega a una serie di terreni di proprietà del Comune di Tavagnacco già destinati a uso artigianale. Siamo convinti che quando la crisi si farà meno intensa, l’area sarà occupata dalle imprese, che oltre a creare nuovi posti di lavoro porteranno nuove entrate tributarie al Comune».

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