Un’altra rotonda, altri alberi a rischio
SACILE. Altri alberi a rischio per una nuova rotonda in riva al Livenza. In pericolo, in questo caso, sono alcuni tigli che sorgono lungo la Pontebbana a ridosso dell’ingresso di servizio, ubicato in via Meneghini, dell’ospedale. Alberi che potrebbero essere sacrificati per fare spazio alla nuova rotatoria prevista sulla strada statale Pontebbana all’incrocio con via Villorba e via Meneghini.
Al riguardo si ha notizia che gli ambientalisti sono già sul chi va là. Nel contempo il Comune d’intesa con l’Azienda sanitaria 6 (in quanto proprietaria dell’area su cui sorgono le piante) sta valutando il da farsi onde evitare che si crei un nuovo movimento popolare, come già accaduto per la magnolia di viale Zancanaro, in grado di rendere problematica secondo un copione già noto la realizzazione dell’opera attesa da tempo e che dovrebbe snellire la circolazione stradale lungo il tratto urbano della Pontebbana.
In centro città, intanto, se la rotatoria di via Martiri Sfriso ha imboccato la dirittura d’arrivo con il completamento dei lavori, bisogna invece attendere ancora per la “gemella” (usufruiscono dello stesso finanziamento statale) di viale Zancanaro da molti mesi ormai al centro di proteste e polemiche. Si attende al riguardo di conoscere la sentenza del Tar, riunitosi il 6 marzo, cui ha fatto ricorso il Comune contro il blocco dei lavori deciso dalla competente Soprintendenza. Se l’esito fosse favorevole all’amministrazione comunale il via ai lavori sarebbe immediato essendo l’opera già stata appaltata (alla stessa impresa esecutrice dei lavori in via Sfriso) e l’esproprio di fatto già eseguito.
Una sentenza attesa con interesse, sotto molto aspetti, in città dove l’opera ha suscitato una forte contrarietà come dimostrato dalle tremila firme raccolte dal Comitato No rotonda no sprechi. Continuano, intanto, le polemiche. Nei giorni scorsi al riguardo il consigliere comunale del Pdl Enrico Polesello ha attaccato Liviana Covre animatrice del comitato.
Secondo Polesello questa signora, se vuole mettersi al servizio di Sacile e del bene della sua comunità, farebbe bene a interrogarsi sugli effetti della sua politica. «Se i lavori di riqualificazione di viale Zancanaro sono fermi (speriamo ancora per poco) – ha aggiunto – e se via Carducci è priva del marciapiede lo dobbiamo alla sua campagna di disinformazione sugli sprechi completamente destituita di fondamento.
E lo stesso vale per le aspirazioni di un privato che avrebbe investito i propri soldi per la fedele ricostruzione di Villa Poletti, per farne la propria dimora, umiliato e sbeffeggiato con l’invito a regalare la casa appena acquistata. E ancora con la “stroncatura” dei lavori di recupero, sempre con i soldi dei privati, di palazzo Camilotti. E’ così – ha concluso il consigliere del Pdl – che si favorisce il declino della città, altro che la mattonella rotta. E lo dico con lo stesso spirito che anima il motto del nostro sindaco: viva Sacile».
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