Un’applicazione per smartphone: le ricette mediche diventano digitali

UDINE. Prima i medici dell’Azienda sanitaria Giuliano-Isontina, quindi quelli del Friuli occidentale e, infine, i camici bianchi dell’ente udinese.
Riccardo Riccardi prosegue – e anzi ha praticamente completato – il suo tour telematico per presentare agli operatori del sistema-salute regionale la nuova app per smartphone, realizzata in Friuli Venezia Giulia, che consentirà una completa digitalizzazione del sistema di produzione e diffusione delle prescrizioni mediche.
«L’emergenza coronavirus ha messo in evidenza quanto il nostro Paese sia in ritardo nella digitalizzazione – ha spiegato il vicepresidente della Regione –. Una situazione sulla quale oggi, in ambito sanitario, dobbiamo intervenire in maniera coesa per mettere in campo strumenti che permettano, ad esempio, di ottenere i farmaci prescritti senza uscire di casa più del necessario.
Proprio in merito a questo aspetto la Regione ha avviato un confronto con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che permetterà di mettere online in breve una app per smartphone e tablet attraverso la quale i pazienti potranno ricevere le prescrizioni dematerializzate dei medicinali».
Un iter che, come accennato dall’assessore alla Salute, porterà alla realizzazione di un’applicazione pensata e realizzata “costruita” in stretta collaborazione con i protagonisti principali del nostro sistema sanitario.
«Se in passato avessimo investito di più sulla tecnologia – ha continuato –, oggi cittadini e professionisti subirebbero meno i disagi derivanti dalla riduzione dei contatti sociali, quindi dobbiamo adottare strumenti che possano rivelarsi utili anche in futuro.
In Friuli Venezia Giulia, però, grazie alla collaborazione dei medici e dei pediatri sarà possibile ridurre il gap accumulato negli anni».
Riccardi ha quindi spiegato come «per superare l’attuale emergenza» sia fondamentale che «tutte le componenti del sistema sanitario regionale siano compatte e operino in maniera coordinata: per avere uno strumento pienamente rispondente alle esigenze dei cittadini è infatti fondamentale che siano recepite le indicazioni provenienti dai medici di famiglia e dai pediatri, che rappresentano il primo contatto con i pazienti».
Il vicegovernatore ha poi rimarcato che «il confronto con i professionisti della salute ci fornirà un ulteriore strumento in aggiunta a quelli già proposti per ridurre il numero di uscite dei cittadini per reperire i farmaci di cui hanno bisogno».
L’applicazione, che sarà disponibile gratuitamente sia per i sistemi iOS sia per quelli Android, raccoglierà «le ricette emesse e i cittadini dovranno semplicemente recarsi in farmacia, mostrare il telefonino e ritirare il farmaco. Inoltre, questo strumento potrà memorizzare più profili utente, di modo da rendere possibile per i parenti il ritiro dei farmaci per gli anziani».
Riccardi ha successivamente sottolineato che «i servizi distrettuali e le Aggregazioni funzionali territoriali giocheranno un ruolo strategico nella seconda fase dell’emergenza, fornendo supporto alle persone più fragili all’esterno della rete ospedaliera».
Ovviamente Si tratta di una possibilità in più, e certamente non un obbligo, che si aggiunge a quelle «già messe in campo con la dematerializzazione delle ricette, come l’invio della ricetta via email oppure attraverso i sistemi di messaggistica, che si integra ai sistemi a disposizione dei medici e trasmette le prescrizioni direttamente in via telematica all’applicazione».
Riccardi, infine, ha anche voluto chiarire un punto e cioè quello legato alla possibilità, da parte delle persone con disabilità di uscire semplicemente portando con sè il certificato che attesti la situazione in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine.
«Il certificato di disabilità – ha concluso il vicegovernatore – rilasciato in base alla legge 104 del 1992 può sostituire la certificazione medica richiesta per le uscite brevi dal domicilio delle persone con disabilità. Questa semplificazione agevola le famiglie delle persone con disabilità, le quali, in questa fase di emergenza sanitaria, si trovano particolarmente in difficoltà a causa delle restrizioni alle libertà imposte per contenere la diffusione del coronavirus».
Il vicepresidente ha infine voluto precisare che «il documento va portato con sé durante l’uscita per giustificare la stessa e dovrà essere evidenziato nell’autocertificazione consegnata alle forze dell’ordine in caso di controlli» e che «nel corso dell’uscita dal proprio domicilio devono comunque essere rispettate le cautele previste dalle disposizioni nazionali e regionali in materia di distanziamento sociale». —
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