Un’estate da record per l’aeroporto: traffico superiore agli anni pre-Covid
A luglio passeggeri in crescita dell’11% rispetto al 2019. Previsioni ottime anche per agosto, meno per settembre
UDINE. Scioperi e disagi, che peraltro hanno riguardato soltanto in minima parte lo scalo regionale, non hanno fermato l’aeroporto di Ronchi dei Legionari che, come previsto dall’amministratore delegato Marco Consalvo a fine maggio, ha chiuso il mese di luglio con volumi di traffico in deciso aumento.
I numeri e gli andamenti, tra l’altro, hanno permesso a Ronchi dei Legionari di recuperare anche una fetta abbondante di terreno perso a inizio anno a causa del riacutizzarsi del Covid.
Giugno e luglio
Il mese di giugno, per lo scalo del Friuli Venezia Giulia, si è chiuso a livelli sostanzialmente identici a quelli del 2019.
Se, infatti, tre anni or sono a Ronchi dei Legionari erano transitati 77 mila 283 passeggeri, quest’anno il totale si è fermato a 75 mila 194 con, quindi, un calo del 2,2%. Le notizie davvero buone, però, arrivano dalle cifre di luglio.
Lo scorso mese, nel dettaglio, dall’aeroporto sono atterrate e partite 83 mila 332 persone, cioè il 10,8% in più delle 75 mila 194 del 2019. «Numeri positivi – commenta Consalvo – che ci attendiamo vengano replicati ad agosto prima di un calo, peraltro atteso, a settembre con la fine del periodo centrale stivo».
La prima fase dell’anno
Ripercorrendo i dati complessivi, vale la pena sottolineare come i primi tre mesi dell’anno non siano stati facili per lo scalo regionale a causa, essenzialmente, del caro carburante e soprattutto della variante Omicron esplosa in Friuli Venezia Giulia a cavallo tra 2021 e 2022.
Nel periodo tra gennaio e marzo il totale dei passeggeri ha raggiunto le 90 mila 76 unità distribuite tra gennaio (26 mila 102) e febbraio (27 mila 188) e con un ultimo periodo del trimestre comunque migliore (36 mila 786).
Rispetto a tre anni or sono – quando i passeggeri furono 152 mila 946 – il calo è stati pari al 41,1%, praticamente identico a gennaio (quando furono 45 mila 348) e febbraio (47 mila 392), ma più intenso a marzo (60 mila 206).
I numeri, però, sono migliorati già ad aprile con 51 mila 300 passeggeri che hanno rappresentato l’81,4% dei 63 mila del 2019, mentre a maggio il recupero è stato dell’85% prima di andare, come detto, sostanzialmente in pareggio a giugno.
Complessivamente, pertanto, nel periodo tra gennaio e luglio a Ronchi dei Legionari si sono accumulati 362 mila 646 passeggeri che equivalgono all’81,6% dei 444 mila 218 del 2019, cioè l’ultimo anno pre-pandemia.
Pochi problemi A differenza dei principali scali internazionali – e in maniera minore di quelli italiani – a Ronchi dei Legionari non si sono registrati, in questi mesi, particolari problemi legati a cancellazioni oppure ritardi dei voli. «Abbiamo dovuto far fronte – spiega Consalvo – quasi esclusivamente ad alcuni intoppi legati ai collegamenti con Francoforte». Con, cioè, il principale scalo gestito da Lufthansa che nel periodo estivo ha cancellato migliaia di voli da e per la Germania.
Prospettive dello scalo
Per quanto riguarda il futuro, inoltre, la partita principale di Ronchi dei Legionari è legata all’applicazione della cosiddetta continuità territoriale.
Nella scorsa legge di Bilancio nazionale è stato infatti approvato uno stanziamento da 18 milioni di euro, tra fondi statali e regionali, per garantire, appunto, la continuità territoriale da e per Ronchi dei Legionari. Volgarmente si tratta di biglietti a prezzo calmierato per i residenti in Friuli Venezia Giulia sul modello di quanto già avviene in favore di sardi e siciliani.
Nelle pieghe dell’assestamento estivo, inoltre, la Regione ha già messo a disposizione dello scalo i primi 3 milioni e, d’intesa con i vertici dell’aeroporto, ha presentato alla Commissione europea la richiesta di continuità territoriale per quattro destinazioni: Milano Linate, Vienna, Varsavia e Amsterdam.
Quanto alle tempistiche, queste non paiono essere brevi e per questo dalle parti dell’aeroporto si attendono un via libera tra febbraio e marzo. Non è detto, inoltre, che l’ok di Bruxelles arrivi per tutte le tratte.
E in questo senso Regione e Trieste Airport sono fiduciosi per il via libera su Linate, mentre si aspettano più difficoltà per l’autorizzazione ai collegamenti internazionali. Esclusa, invece, la possibilità di continuità territoriale con Roma perchè il collegamento Trieste-Fiumicino regge in maniera autonoma.
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