Unione tra Azzano e Pravisdomini, referendum il 18 ottobre
AZZANO DECIMO. L’ufficio di presidenza del consiglio regionale ha approvato la delibera che giudica ammissibile la consultazione referendaria richiesta dai Comuni di Azzano Decimo e Pravisdomini per la costituzione del nuovo Comune “Azzano Pravisdomini” derivante dalla loro fusione. La delibera sarà portata all’attenzione dell’aula nella seduta in calendario oggi. Il referendum è previsto il 18 ottobre. Nel caso in cui nella consultazione popolare dovessero prevalere i voti favorevoli all’aggregazione, la legge sarà in consiglio regionale nella sessione di novembre affinché la fusione possa essere operativa con il 1° gennaio.
Ora che la data del referendum è stata fissata, il fronte dei favorevoli e quello dei contrari all’unione intensificheranno gli sforzi tesi al raggiungimento del rispettivo obiettivo.
Le amministrazioni di Azzano Decimo e Pravisdomini propongono la fusione essenzialmente per ragioni di carattere tecnico-amministrativo: secondo quanto affermato dai due sindaci, Marco Putto (Azzano Decimo) e Graziano Campaner (Pravisdomini), i vantaggi derivanti dal Comune unico sarebbero notevoli. In primo luogo, per tre o cinque anni sarebbero annullati i vincoli del patto di stabilità. Inoltre, il nuovo ente potrebbe contare su finanziamenti regionali ad hoc, che a giudizio delle due giunte comunali consentirebbero alla nuova amministrazione di rivoluzionare in termini positivi due territori. Ciò, senza far venir meno le singole specificità territoriali, assicurano Putto e Campaner.
Mma c’è pure un ampio fronte di contrari, composto dalle due opposizioni consiliari. Le minoranze di Azzano Decimo, che per cercare di impedire l’aggregazione hanno ritrovato una compattezza assente da tempo, credono che sul nuovo ente ricadrebbero quelli che reputano essere i problemi di Pravisdomini: una percentuale di popolazione straniera pari a circa il 30 per cento e un bilancio comunale poco in ordine. Rispetto a quest’ultimo aspetto, tuttavia, Campaner ha comunicato che l’ultimo avanzo di bilancio è stato pari a 90 mila euro. Rassicurazioni che non bastano al fronte del “no”, i cui militanti sono convinti anche del fatto che i servizi risulteranno depotenziati e, quindi, i cittadini penalizzati.
L’ultima parola spetterà ai circa 11 mila cittadini che hanno il diritto, il 18 ottobre, di recarsi alle urne per decidere della proposta di fusione avanzata dalle amministrazioni comunali di Azzano Decimo e Pravisdomini. Sino ad allora è prevedibile un crescendo di polemiche.
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