Uno spilimberghese fra i più ricchi d’Italia
È Giuliano Zanardo, “mister Autopiù”, 786º nella classifica dei primi mille Paperoni
La provincia di Pordenone agli onori delle cronache nazioni per ricchezza. Tra i mille paperoni d’Italia – come pubblicato ieri in un dossier dal quotidiano economico Italia Oggi – figura anche un pordenonese, o meglio uno spilimberghese. Si tratta di Giuliano Zanardo, ovvero “Mister Autopiù”, che figura alla posizione 786 della classifica nazionale con oltre un milione e mezzo di imponibile. Ma non sono solo i nomi e i redditi dei vip a tenere banco in questi giorni. La rapidità e la facilità con cui si è moltiplicato l’accesso ai redditi tramite internet, ha portato tutti a “caccia”. Chi cerca il reddito del proprio capo, chi dell’ex marito, chi del vicino di casa. E mentre chi spia c’è chi cerca di difendersi. Sempre via web. Il Paperon de Paperoni del Friuli occidentale, secondo i dati pubblicati da “Italia oggi”, è Giuliano Zanardo, classe 1955, residente a Spilimbergo. Il nome potrebbe non dire molto a tanti pordenonesi – che sicuramente conoscono la moglie di Zanardo, Rossella Ronzat – ma senza dubbio tutti sanno cos’è “Autopiù”. Si tratta delle concessionarie di fiducia – con sede a Fiume Veneto, Codroipo, Trieste – dello storico marchio Ford. Tra le attività dell’imprenditore altre concessionarie – sempre nel Triveneto – anche di altre case automobilistiche. Il business dei motori ha portato Zanardo tra i mille più ricchi d’Italia o forse semplicemente tra quanti effettivamente dichiarano i proventi del proprio lavoro. Imprenditore abituato a lavorare, schivo per natura, Zanardo è tra quanti, certo, non amano questo genere di pubblicità. Come lui gran parte delle persone che sono finite nelle classifiche della stampa o magari semplicemente sotto gli occhi curiosi dei propri dipendenti o amici. Ma la sete di sapere non si ferma e la facilità di accesso alle tecnologie aiuta a saziarla. Una volta messe in rete su disposizione dell’ex viceministro Visco, finito al centro degli improperi di mezza Italia e delle benedizioni dell’altra metà – sebbene ritirate dopo soltanto poche ore su ordine del Garante per la privacy – le dichiarazioni dei redditi degli italiani sono passate di computer in computer e la Destra Tagliamento, naturalmente, sotto questo profilo non ha fatto eccezione. Sono i miracoli della rete informatica, che dimostra quanto sia molto probabile che la traccia di una pagina informatica, comunque vadano le cose e nonostante tutti i controlli, possa circolare. E a pochi giorni dal caso nazionale e dai suoi risvolti in sede locale, ecco le azioni che si propongono come «utile rimedio». Capacità di sfruttare immediatamente l’onda della sorpresa. E così, nelle mail, fioccano i messaggi di aziende che non solo mettono in guardia le sorelle – altre aziende – dalla facilità di carpire dati dalla rete, e, guarda caso, si propongono immediatamente dopo di risolvere il problema “blindando” pc e dati on line. Queste aziende raccomandano «di affidarsi, prima di pubblicare grosse quantità di dati ad esperti della sicurezza informatica per la protezione», in caso di necessità, degli stessi. Seguono, naturalmente, nomi e numeri di telefono di aziende. Come a dire: dopo la “sventura” segue sempre il raggio di sole. Magari utile la prossima volta.
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