«Uscite dalle chiese e state anche tra chi non crede»

«Siate tra la gente, uscite, incontrate, ascoltate, offrite la vita per gli altri». È l’esortazione che il vescovo Giuseppe Pellegrini ha rivolto, ieri mattina in duomo San Marco, ai quasi 300 preti della diocesi che hanno partecipato alla “messa del Crisma”, che segna l’apertura dei riti del Triduo pasquale e nel corso della quale hanno devoluto una mensilità per il Fondo diocesano di solidarietà che aiuta le famiglie in difficoltà. Nel corso del rito, concelebrato con il vescovo emerito Ovidio Poletto e il vicario generale Orioldo Marson («grazie eccellenza perché non abbiamo mai sentito una parola di lamento, pettegolezzo o giudizio che talvolta è in noi»), il presule ha annunciato la visita pastorale – da settembre al 2020 – in tutte le parrocchie. La bolla di indizione è stata letta dal cancelliere don Roberto Tondato.
La messa della mattina del Giovedì Santo è «uno dei momenti più belli e significativi del nostro essere Chiesa», ha premesso monsignor Pellegrini, che ha cominciato il settimo anno di episcopato nella diocesi di Concordia-Pordenone, ricordando i «confratelli malati e anziani, i nostri sacerdoti Fidei donum in servizio nelle chiese sorelle di Nyeri in Kenya, Nampula in Mozambico, Esmeraldas in Equador e Belèm in Brasile, così come i confratelli in servizio dei nostri emigranti all’estero». L’unica occasione per concelebrare serve «per riaffermare gli impegni che ci siamo presi nel giorno dell’ordinazione: servire il popolo che ci è stato affidato, vivere tra la nostra gente, consacrando tutto noi stessi a Dio».
Il presule ha quindi tracciato alcuni atteggiamenti «necessari e indispensabili per servire una chiesa in uscita», per dirla con le parole di papa Paolo VI, o per «essere pastori con l’odore delle pecore», come ha rilanciato papa Francesco.
«Il prete è chiamato a camminare con la sua gente, indicando sempre il Signore come orizzonte. Siamo invitati ad uscire per andare incontro all’altro, ad entrare nelle case della gente per raggiungere le famiglie, gli ammalati, gli anziani e i giovani, là dove essi vivono, cercandoli e portando loro la bellezza dell’amore di Dio». Cercare, ha aggiunto, «anche quelli che non partecipano alla vita della comunità».
La cultura di oggi, «spesso segnata dall’individualismo e dal soggettivismo, ci porta a ripiegarci in un atteggiamento di paura e di difesa. Uscire è fidarsi, segno di libertà interiore». Il prete deve avere, inoltre, «capacità di ascolto, saper ascoltare bisogni, paure, sentimenti, gioie e fatiche». Un’altra dimensione necessaria per il ministero ordinato è «la relazione con l’altro per la crescita umana, cristiana e sacerdotale». Ancora, «consumarsi per la gente e non a tavolino, offrire la propria vita per gli altri. E restare discepoli: può capitare anche a noi di dimenticarci che dobbiamo avere il coraggio di metterci alla scuola di Gesù maestro».
Nel corso della messa sono stati ricordati gli anniversari di ordinazione: 74 anni per don Giovanni Perin; 70 per Lino Garavina e Ferruccio Sutto; 60°: Stefano Battiston, Nicolò Biancat, Sergio Deison, Umberto Fabris, Siro Pasquin, Giovanni Perin jr, Giovanni Stivella e Dionisio Vivian; 50°: Gualtiero Bertolo, Guido Corelli, Battista Del Frari, Gino Doro, Romano Filippi, Galliano Lenardon, Luciano Peschiutta, Antonio Prosdocimo, Roberto Sarti, Cesare Stecca, padre Adriano Campesato; 25°: Steven Bral, Giuseppe Bortolin, Flavio Martin, Adel Nasr, Ugo Samaritani, Giovanni Vendrame.
Tre preti ordinati nell’anno – Luca Basaldella, Luca Crema e Jonathan Marcuzzo – a fronte di 14 morti: Sisto Bortolussi, Giacomo Fantin, Luigi Coral, Livio Concina, Gilberto Achino (diacono), Sante Boscariol, Antonio Clozza, Giuseppe Pellarin, Eligio Maset, Sergio Giavedon, Renato d’Aronco, Romano Zovatto, Danilo Olivetto e Antonio Scottà.
Infine, il cancelliere ha letto il decreto che indice la visita pastorale. Sarà preceduta dalla lettera “Oggi devo fermarmi a casa tua” che il vescovo indirizza a tutta la diocesi e che riporta gli obiettivi, la forma e il significato che assume la stessa visita. Sarà consegnata a ogni parrocchia il 7 maggio.
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