"Usò un F-16 per raggiungere l’amante"
PORDENONE. Un’altra “tegola” s’è abbattuta sul tenente colonnello pilota James Wilkerson, 45 anni, accusato di violenza sessuale ai danni di una dipendente civile in servizio temporaneo alla base di Aviano. Un supplemento di indagine interna all’Air Force ha portato alla luce una relazione extraconiugale dell’ufficiale pilota, precedente al caso di Aviano, nell’ambito della quale è emerso un dettaglio sconcertante.
Come evidenziato dal quotidiano indipendente americano “Stars and stripes”, per incontrare la donna con la quale aveva allacciato la relazione extraconiugale – nessuna affinità con la 50enne che l’ha accusato di violenza ad Aviano – l’ufficiale avrebbe fatto «uso di risorse statali».
In pratica, di un cacciabombardiere F-16, usato per un trasferimento nello Utah, dove la donna risiedeva. Un utilizzo improprio per una missione della quale non esistono ordini di volo, tantomeno “buoni viaggio”. Dopo quell’incontro nello Utah la donna scoprì d’essere incinta.
L’adulterio è perseguito dalle rigide norme militari statunitensi. La conclusione dell’investigatore che ha redatto il rapporto non lascia margine a dubbi: «Questo comportamento è di natura tale da gettare discredito sulle forze armate».
Condannato e reintegrato. James Wilkerson, in forza ad Aviano col ruolo di ispettore generale del 31° Fighter Wing, dopo essere stato condannato nel novembre 2012 dal tribunale militare per l’accusa di violenza sessuale – un anno di carcere ed il licenziamento dall’Air Force – nel marzo scorso era tornato libero, trasferito in altra base americana ed assegnato ad altro incarico.
Aveva suscitato un vespaio oltreoceano la decisione del generale dell’Air Force Craig A. Franklin (comandante ad Aviano tra il 2007 ed il 2009) di ribaltare “motu proprio” il verdetto della corte marziale di condanna. Un atto all’origine di dure reazioni politiche, tanto che la senatrice Claire McCaskill, una Democratica del Missouri, aveva sollecitato un deciso intervento del segretario dell’Air Force e dello Stato maggiore chiedendo la revisione della decisione di Franklin.
In pratica, chiedendo la testa dell’alto ufficiale. L’ondata di proteste era sfociata nella decisione, assunta dal segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, di ordinare un’indagine sul controverso caso, nonchè una revisione delle disposizioni della giustizia militare americana riguardanti la possibilità, da parte degli ufficiali superiori, d’annullare i verdetti della corte marziale.
Spuntano gli atti investigativi. Il caso Wilkerson ha alimentato il dibattito in internet. E sempre nel web, anche attraverso il Freedom of information act, la legge che negli Stati Uniti consente l’accesso agli archivi di Stato, sono comparsi vari atti relativi al procedimento militare nei confronti dell’ufficiale. In particolare, il rapporto investigativo del 2012 del Dipartimento dell’Air Force, in cui vengono ricostruiti i vari passaggi del “caso Aviano”, in 34 pagine fitte di dettagli ma anche ricche di “omissis”.
L’attività investigativa ha preso le mosse il 17 aprile dello scorso anno: l’episodio di violenza, secondo il rapporto, si sarebbe consumato nella notte del 24 marzo, nell’abitazione dell’ufficiale, a Roveredo in Piano. Vi si legge: «Wilkerson aveva offerto alla vittima la possibilità di soffermarsi per la notte nella propria abitazione e aveva approntato un letto nella stanza al piano di sotto. La vittima si era coricata, con gli abiti addosso, attorno a mezzanotte e 45. Era stata destata da una luce, accesa da Wilkerson». L’ufficiale, entrato nella camera, sempre secondo il rapporto investigativo, si era adagiato accanto alla 50enne, e la sua mano, appoggiata sui pantaloni di lei, era scesa verso il basso. Quindi l’abuso sessuale.
La donna, d’impeto, s’era sottratta a quell’approccio morboso, e aveva velocemente lasciato l’abitazione, scappando senza scarpe («Erano approssimativamente le 3.20») e contattando un amico, il quale l’aveva portata nella Temporary Lodging Facility, una struttura ricettiva interna alla Base aerea avianese. Il tenente colonnello Wilkerson ha sempre negato l’abuso sessuale.
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