Va all’asta l’impero Vidoni, dai caterpillar ai bulldozer

Mercoledì e giovedì in vendita 400 lotti con i macchinari della storica ditta fallita. I beni sono stati esposti in via Buonarroti a Feletto, dove potevano essere visionati

UDINE. Uno spiegamento di mezzi e macchinari allineati come una moltitudine ordinata di ricordi. Dai caterpillar agli escavatori, dai bulldozer cingolati alle livellatrici mobili e ad automezzi speciali di ogni genere. Su tutti campeggia malinconicamente il marchio storico della Vidoni.

Questo patrimonio di attrezzature è stato esposto per due giorni (martedì 18 aprile e giovedì 13 aprile) in via Buonarroti a Feletto Umberto, dove gli interessati potevano prendere visione di questi beni che facevano parte della “corazzata” Vidoni fino al fallimento decretato in ottobre dal Tribunale di Udine. Ora questi macchinari sono pronti per essere battuti all’asta.

La vicenda della Vidoni Srl, azienda che ha segnato la storia dell’edilizia regionale, finisce tristemente all’incanto. Sono in vendita complessivamente oltre 400 lotti di macchinari di ogni genere.

È questo l’ultimo atto delle vicissitudini che hanno coinvolto un’eccellenza friulana, l’impresa di Tavagnacco che, nata nel 1954 a Forgaria, ha segnato la storia nel mondo imprenditoriale della nostra regione.

La chiusura, che ha lasciato a casa 110 dipendenti e impoverito numerose famiglie, è arrivata dopo 62 anni di attività e una dura battaglia contro la mancanza di liquidità.

Il primo febbraio di quest’anno, all’esperimento di vendita davanti al Tribunale, hanno partecipato cinque offerenti. L’offerta più alta – di 2 milioni e 750 mila euro – è arrivata da un’azienda olandese, che si è aggiudicata così un lotto comprensivo di buona parte dei mezzi dell’azienda. Lo stesso soggetto ha poi comprato, in una successiva “raccolta di offerte”, un altro lotto di beni, questa volta di proprietà di una società di leasing, ma in uso all’impresa. Fino ad arrivare a oggi, con la Troostwijk, la maggior casa d’aste online d’Europa di beni industriali, ad occuparsi della vendita di tutti i lotti acquistati dall’azienda olandese.

Nelle due giornate di “esposizione” in via Buonarroti, curiosi e acquirenti provenienti da tutta Europa hanno potuto scrutare i “prodotti” esposti ed informarsi sulle loro caratteristiche.

«I beni sono in ottime condizioni e durante queste visite chi è interessato può vedere dal vivo lo stato dei mezzi – spiega Agostino Ziccardi, operation manager della Troostwijk – . La scorsa settimana sono passati circa 70 gruppi, complessivamente moltissimi sono friulani, ma arrivano anche persone dalla Germania, dall’Albania, dall’Olanda».

Dato l’elevato numero di lotti, l’asta è stata suddivisa in due giornate: oggi, mercoledì 19 aprile, alle 14.30 chiuderà l’asta di circa 170 lotti (macchinari di edilizia e movimento terra), giovedì alle 14.30 chiuderà la seconda (233 tra veicoli industriali e attrezzature per l’edilizia).

«Al momento le offerte si aggirano, per la prima a 1 milione e 900 mila euro, per la seconda a 600 mila» conclude Ziccardi.

L’incasso principale del fallimento servirà a pagare una parte dei debiti dell’azienda: i 2 milioni e 750 mila euro concorreranno infatti al pagamento dei creditori dell’azienda, che saranno individuati nella prima udienza di accertamento dello stato passivo, il 26 maggio.

Con la chiusura della Vidoni si è scritta la parola fine di una pagina particolarmente importante per alcune comunità friulane. In particolare, come ha ricordato il consigliere regionale Enio Agnola, «l’impresa ebbe il merito di trasformare la vita economica e sociale del territorio arrestando l’emorragia dell’emigrazione dei muratori di Forgaria, le famiglie infatti avviavano i loro figli all’edilizia in quanto sapevano che avrebbero trovato lavoro nell’impresa prima di Giacomo Vidoni e poi dei suoi figli».

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