Vaccher: la mia “avventura” a Fiume Veneto finisce qui

Dopo 5 anni da assessore e altrettanti da sindaco si dimette per correre con Progetto Fvg «Aiuterò il Comune da piazza Oberdan». La guida del municipio al vice, Maurizio Simonim
20070316 - ROMA - POL - ELEZIONI: COMUNICATO CDM; AMMINISTRATIVE 27 E 28 MAGGIO - Un elettore depone il suo voto in un seggio elettorale di Roma, in una foto d'archivio del maggio scorso. Le prossime elezioni amministrative si svolgeranno il 27 ed il 28 maggio 2007. E' quanto scritto nel comunicato finale del Consiglio dei ministri, riunitosi questa mattina a Palazzo Chigi. ANSA/ALESSANDRO DI MEO/i50
20070316 - ROMA - POL - ELEZIONI: COMUNICATO CDM; AMMINISTRATIVE 27 E 28 MAGGIO - Un elettore depone il suo voto in un seggio elettorale di Roma, in una foto d'archivio del maggio scorso. Le prossime elezioni amministrative si svolgeranno il 27 ed il 28 maggio 2007. E' quanto scritto nel comunicato finale del Consiglio dei ministri, riunitosi questa mattina a Palazzo Chigi. ANSA/ALESSANDRO DI MEO/i50
FIUME VENETO. «Sono felice della mia esperienza da sindaco, un percorso che non dimenticherò, ma una serie di ragioni mi hanno spinto a dimettermi dall’incarico per potermi candidare alle regionali con Progetto Fvg nella coalizione di centrodestra. Credo che, se eletto, potrò dare il mio contributo alla rinascita del Fvg, senza scordare i benefici che potrebbe avere Fiume Veneto. Cosa farei in caso di mancata elezione? Una delle ragioni che mi hanno spinto a dimettermi risiede nella sfera privata e professionale, rispetto alle quali ci sono situazioni in sviluppo».


Dopo essere stato, nel 2013, il candidato al consiglio comunale di Fiume Veneto più votato della storia (quasi 200 preferenze), dopo cinque anni da assessore e altrettanti da sindaco, Christian Vaccher ha deciso di provare a scrivere una nuova pagina della sua avventura politica. Per questo, come prevede la legge, si è dimesso dal ruolo di primo cittadino e, presumibilmente il 29 aprile, correrà per un posto in consiglio regionale. Il ruolo di reggente del Comune è stato affidato al vicesindaco, Maurizio Simonin, che guiderà il municipio fino alle amministrative che si terranno in primavera.


Vaccher, in ogni caso, assicura che non farà venir meno il suo supporto all’amministrazione che ha guidato fino a ieri e che, al tempo stesso, cercherà di contribuire alla costruzione di una nuova proposta per gli elettori di Fiume Veneto. «Nella vita – dice – ci si trova di fronte a scelte, nel mio caso anche personali. Politicamente, però, la candidatura alle regionali nella coalizione di centrodestra, all’interno di una lista civica con Progetto Fvg, vuole capitalizzare l’esperienza maturata in questi anni. I quasi dieci anni di esperienza da amministratore locale hanno messo in evidenza come sia importante avere riferimenti diretti in Regione, per contribuire a raggiungere risultati utili anche alla propria comunità».


Secondo Vaccher, inoltre, sono i cittadini di tutta la regione ad aver bisogno di risposte concrete. «La coalizione di centrodestra vuole invertire la rotta tracciata finora dall’amministrazione Serracchiani, che ha letteralmente demolito, oltre che la Provincia, anche il sistema dei Comuni – attacca –: abbiamo amministrato in mezzo a vincoli incredibili e a una riforma che impedisce di esprimere tutte le potenzialità che un Comune può mettere in campo. Chi ha amministrato a livello locale, soprattutto facendo il sindaco, sa quali sono le esigenze reali».


L’oramai ex sindaco di Fiume Veneto, quindi, ripercorre il mandato da primo cittadino. «In questi anni abbiamo fatto molto, in particolare sui servizi sociosanitari, nel settore dell’istruzione, nella cultura e nello sport, oltre che nelle opere pubbliche su viabilità ed edilizia scolastica. Risultati anche nel settore ambientale, con l’avvio dell’uscita da Livenza Tagliamento Acque e l’uscita dalla procedura di infrazione comunitaria – sottolinea –. Il tutto in tempi molto duri, che non si vedevano da anni. Nonostante ciò, abbiamo dato il massimo: certo, si può fare sempre meglio, ma nelle condizioni socio–economiche in cui abbiamo operato, siamo stati davvero efficaci. Lasciamo, inoltre, un bilancio in salute, con un indebitamento passato da 21 a 14 milioni di euro grazie al gran lavoro» .


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