Vaccini, appello di Bassetti a Fedriga: "Sbagliato eliminare l’obbligo"

L’infettivologo chiede alla giunta di sfilarsi dalla linea del governo giallo-verde. «Per fare il bene dei nostri figli la politica ascolti la scienza, non rincorra i voti»

UDINE. Ripete che vanno ascoltati i medici, non la piazza. Che sul tema dei vaccini, forse come mai prima, «è necessario seguire la scienza, non rincorrere i voti». Matteo Bassetti, infettivologo, direttore della Clinica malattie infettive dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine, rilancia l’appello al governo regionale di Massimiliano Fedriga.

«Perché cancellare l’obbligo significherebbe tornare indietro, al passato». E il suo appello si trasforma anche in una chiamata ai colleghi, perché tra loro aumenti la percentuale di chi si vaccina.

Bassetti è stato vittima di una serie di insulti scritti sulle vetrate d’ingresso del padiglione 9 dell’Asui di Udine, che ospita la Clinica di infettivologia. Un gesto condannato all’unisono da politici e camici bianchi, che ha dato ancora maggior forza all’infettivologo per proseguire sulla sua strada, quella che porta all’immunità di gregge, a elevare le percentuali dei bambini sottoposti alla profilassi, garanzia per sè stessi e per gli altri, immunodepressi compresi. Bassetti osserva la proposta del governo giallo-verde, che ragiona attorno a un obbligo flessibile, cioè solamente quando c’è rischio di epidemie.

Una posizione dalla quale l’amministrazione regionale non vuole sfilarsi. «Ho assistito a prese di posizione forti di chi ha voluto manifestarmi solidarietà – interviene Bassetti –, dalla giunta regionale a quella di Udine, dall’università ai vertici dell’ospedale, fino ai colleghi. Ringrazio tutti, ma adesso cosa vuole fare la politica? Si vuole cancellare l’obbligo? Si faccia, assumendosene la responsabilità, si prenda una decisione chiara e si mantenga. In Friuli abbiamo raggiunto risultati importanti, soprattutto sul fronte del morbillo, ma come pensiamo di arrivare al fatidico 95%? Penso che eliminare l’obbligo sia un errore. Penso che con la politica cerchiobottista non si possa arrivare all’immunità di gregge.

Penso che i politici che rincorrono i voti, e non la scienza, non facciano il bene dei nostri figli». Bassetti ripete che la sanità friulana è una delle migliori, eppure sui vaccini la regione arranca. «Ecco perché non possiamo tornare indietro sull’obbligo, ma anzi insistere», conferma l’infettivologo. E davanti a chi gli fa notare, come l’ex direttore del dipartimento di oncologia del Cro di Aviano, Umberto Tirelli, che sui vaccini molti medici parlano bene e razzolano male, Bassetti non si nasconde.

«Mi sono sempre vaccinato, per l’influenza e ogni altra malattia, chi invece fa queste invettive si è vaccinato? Di patologie infettive è bene parli chi se n’è sempre occupato. Poi – dice l’infettivologo – è vero che tra il personale sanitario resta bassa la percentuale di chi fa il vaccino e su questo c’è molto lavoro da fare. Lo faremo. Quest’anno sarò testimonial dell’antifluenzale per l’ospedale di Udine e se arriveremo al 25 per cento di personale con la profilassi, sarà un primo passo, importante. Ripeto, però, è fondamentale avere una linea chiara, dai bambini ai professionisti».

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