Vaccini, il Friuli come Veneto e Puglia: seguirà le norme di Roma
UDINE. Il Friuli Venezia Giulia non seguirà il blocco dei governatori Pd pronti a ogni mezzo pur di fermare il rinvio dell’obbligo vaccinale per gli alunni della scuola dell’infanzia all’anno 2019-2020. Il Friuli seguirà la linea di Veneto, Alto Adige, Liguria, Campania e della Puglia dell’”eretico” Pd Emiliano. Lombardia, Trentino, Valle d’Aosta, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia risultano non aver preso ancora posizione sull’argomento, mentre il gruppo dei favorevoli al mantenimento è capitanato da Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Sardegna e Lazio.
Sul tema il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga spiega: «La nostra linea è di partire dal dialogo con le famiglie, collaborare e non imporre». Fedriga comunque è favorevole ai vaccini, come ha dichiarato al “Corriere della Sera”: «Quando ho dovuto scegliere per i miei figli - ha spiegato il governatore - ho parlato a lungo con il medico e ho deciso di aderire a tutte le profilassi, anche a quelle facoltative». La Regione, come accennato, seguirà comunque la nuova normativa nazionale.
In particolare il vice presidente e assessore alla Sanità Riccardo Riccardi ribadisc: «Abbiamo sempre sostenuto che avremmo applicato le disposizioni stabilite dal Governo e così faremo. Sulla salute le nostre competenze non sono primarie». «La proroga dell’obbligo vaccinale è un passo indietro. Lavoriamo perché non passi in Parlamento, altrimenti siamo pronti a ricorrere alla Consulta, perché la Sanità non è una materia esclusiva di competenza dello Stato». Lo afferma Antonio Saitta, assessore alla Sanità del Piemonte e Coordinatore della Commissione salute della conferenza delle Regioni.
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