Vaccini, la copertura è bassa: così potrebbe restare l’obbligo

UDINE. Obbligo vaccinazioni sì o no? È un tema che continua a dividere e a far discutere. Anche all’interno della maggioranza di Governo, ora alle prese con l’esame - in corso in Senato - del disegno di legge presentato da Movimento 5 Stelle e Lega, nato per onorare il contratto di Governo che sul punto dice: «Pur con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale».
Il “giusto equilibrio” che il testo propone risiede in quello che è stato definito come “obbligo flessibile”.
Ovvero: ferma restando la cancellazione dell’obbligo e delle relative sanzioni e adempimenti per le dieci vaccinazioni previste dalla legge Lorenzin, viene prevista la possibilità di attuare piani straordinari di intervento qualora si rilevino significativi scostamenti dagli obiettivi fissati dal nuovo Piano nazionale vaccini tali da ingenerare il rischio di compromettere l’immunità di gruppo.
Se dunque la copertura, per tutte o solo alcune delle vaccinazioni previste oggi come obbligatorie, dovesse attestarsi al di sotto della soglia indicativa del 94/95%, le autorità preposte potranno rendere nuovamente obbligatorie quelle vaccinazioni la cui copertura risultasse sotto la soglia di sicurezza, con annesse sanzioni e anche l’obbligo di presentare la certificazione vaccinale per l’ingresso nelle scuole di ogni ordine e grado, quindi non più solo gli asili, e prevedendo anche l’eventuale obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Insomma via l’obbligo per le dieci vaccinazioni appena approvato il nuovo Piano vaccini, ma possibile ripristino dell’obbligo di una o più vaccinazioni qualora le relative coperture dovessero attestarsi o essere sotto la soglia di sicurezza.
Quindi, tutti gli obblighi spariranno, salvo poi reinserirli a secondo delle valutazioni sulle soglie di copertura.
Ma se il testo passasse così come formulato, che cosa accadrebbe in Friuli Venezia Giulia? Accadrebbe la meno favorevole delle ipotesi, ovvero permarrebbe l’obbligo vaccinale per tutte e 10 le immunizzazioni previste. Questo stando ai dati più recenti del ministero della Salute sul tasso di copertura vaccinale delle regioni.
Il Fvg, infatti, per la coorte di nascita 2015, dati aggiornati a dicembre 2018, il tasso è ben al di sotto di quello auspicato. Si va dall’83% della varicella al 91% del morbillo, dal 92,8% della difterite al 93% del tetano. Tutte la di sotto del minimo, che è il 94%, e della copertura ideale per garantire la cosiddetta immunità di gregge, che è il 95%. Insieme al Fvg sarebbero costrette a mantenere tutti gli obblighi la Provincia di Bolzano, il Veneto e la Sicilia.
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