Val Tramontina, tornano gli hippy tra le proteste degli abitanti

Il festival andrà avanti sino a fine luglio. Due anni al raduno delle Famiglie arcobaleno ci furono casi di tifo
Stregna 18 Agosto 2016 hippy Copyright Petrussi Foto Press / TURCO
Stregna 18 Agosto 2016 hippy Copyright Petrussi Foto Press / TURCO

Tornano gli hippy in Val Tramontina e si accendono le polemiche. Dopo il maxi raduno della Famiglia arcobaleno, dal 23 luglio al 21 agosto 2017, nel corso del quale si erano verificati decessi e problemi di carattere igienico-sanitario, il nuovo meeting, che pare porterà in valle un migliaio di hippy, preoccupa a cittadini e istituzioni.

In questi giorni i primi arrivi: una ventina si è già accampata in località Sot Maleon, a Tramonti di Sopra. Da quanto si è appreso il raduno spontaneo si protrarrà sino a fine mese.

La presenza degli hippie non è passata inosservata: d’altronde la comunità locale è piccola e l’arrivo di gruppi provenienti da fuori si nota immediatamente. I residenti anche nei comuni contermini a Tramonti di Sopra hanno espresso i propri timori rispetto a quanto sta accadendo, pure perché non informati preventivamente del nuovo raduno.

Quanto si è verificato due anni fa, quando la Famiglia europea arcobaleno si era accampata per un mese nell’area di Malga Chiampis, sempre a Tramonti di Sopra, con tremila hippie provenienti da numerosi Paesi, non è stato dimenticato.

Momenti sì di festa e condivisione, con tanto di due nascite di piccoli componenti della big family, ma anche tragici. Un partecipante belga di 41 anni, per esempio, è morto dopo essere stato schiacciato da un albero durante un nubifragio e un uomo di 40 anni di Montereale Valcellina è stato stroncato da un malore mentre stava raggiungendo malga Chiampis.

Un’altra dozzina di volte è intervenuto il Soccorso alpino di Maniago per fare fronte ad altrettante emergenze risolte quasi sempre con l’utilizzo dei velivoli del 118 regionale e della Protezione civile.

Quindi i casi di febbre tifoide: cinque segnalati in Europa sono stati giudicati come legati al raduno hippie tramontino dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc). L’Aas5 comunque aveva assicurato che «né sussistono le condizioni per parlare di allarme contagio di tifo in Val Tramontina né è necessaria una profilassi per chi è entrato in contatto coi partecipanti alla manifestazione».

Tra morti e tifo, insomma, le preoccupazioni per quello che sta accadendo a Tramonti di Sopra sono elevate. C’è chi, pur non avendo nulla contro gli hippy e l’accoglienza di gruppi che arrivano in valle, ha lanciato un appello alle istituzioni e alle forze dell’ordine a fare qualcosa affinché si eviti il ripetersi di quanto avvenuto due anni fa. Questo a tutela sia di chi ospita sia di quanti vengono ospitati.

Nessuno vuole puntare il dito contro gli hippy – che nel 2017 hanno chiuso il mese in valle con una festa cui ha preso parte anche la comunità locale e hanno comunque lasciato la zona in cui si erano insediati pulita e in ordine come da patti col Comune – ma si chiedono tutele prima di tutto sul fronte igienico-sanitario, considerato che l’alta concentrazione di persone in un’area, per un tempo prolungato, può creare molti problemi.

 

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