Valentina al cinema: Miss Friuli Vg girerà un film con Giannini

MONTECATINI TERME. Quello volevano, le miss dei Cinquanta: il cinematografo. D’altronde la scelta era piuttosto smilza, al contrario dei loro girovita. La televisione stava per attaccare la spina, ma nessuno ancora se la filava e il palcoscenico implicava troppo studio per salirci sopra all’improvviso. Ad allungare idealmente la passerella restava il grande schermo. Per anni - Francesca Chillemi a parte - le belle della scuderia Mirigliani hanno più volentieri affiancato lo show business mordi e fuggi: molta tv e molta moda. È di ieri il riaggancio con la decima musa, un annuncio nel bel mezzo delle celebrazioni alla nuova dea pagana della bellezza. Il produttore Michele Calì, noto costruttore di filmografia mediatica - tra i successi spicca Prima della felicità, con Enzo Iacchetti, Federica Andreoli, Monica Scattini, Massimo Olcese per la regia di Bruno Gaburro - sta per assemblare Elefanti rosa, l’ultima opera della collezione diretta dallo stesso Gaburro e sceneggiato da Dardano Sacchetti. Calì, veronese, è amico di Giuseppe Ricchiuto della Specchiasol, uno degli sponsor pesanti di Miss Italia 2011.
E nasce così una ritrovata osmosi fra il concorso e il cinema. Ricchiuto propone la sua miss Valentina Vidal, friulana di Strassoldo, la più bella della regione e nel pool delle venti finaliste, nell’isolita e quanto mai veloce veste di attrice. «Perché no, dico - racconta Calì - Valentina ha uno sguardo intrigante e un volto per nulla comune. La sceneggiatura è già sfornata, Giancarlo Giannini mi ha promesso un sì per il ruolo di protagonista, la location sarà veronese e il primo ciak scatterà nel maggio 2012. Il prodotto finito sarà risucchiato da Raiuno. Ecco, questo, per ora, è lo schema con le comprensibili varianti cammin facendo». L’annuncio in sala stampa spetta alla signora Patrizia. «Le nostre ragazze lavorano sodo per un mese, alcune liberano una professionalità tale che spesso nemmeno loro sanno di avere. Ben oltre i titoli e le corone siamo felici quando certi confini sono oltrepassati con naturalezza e con serietà. Il talento non deve rimanere inespresso». Valentina è ancora frastornata: lunga notte di quelle con ingenti flussi di adrenalina. Già con la fascia di Miss Benessere ben aderente e con un risultato finale che brilla, la Vidal non è ancora entrata nella notizia: «Ho sentito di questa opportunità - dice in fretta mentre chiude la valigia - ma onestamente non ne so molto di più. Il dopo finale è convulso non c’è nemmeno il tempo per capire».
Il film sviscera la dipendenza. La tematica sguazza a meraviglia nel contemporaneo, purtroppo macchiato da disgregazioni familiari; genitori in precario equilibrio nel loro ruolo difficile. Se il figlio sbaglia strada il riportarlo sull’asfalto diventa un’imposizione che implica fatica, sudore, disperazione. Questa è la consistenza della sceneggiatura con un peso specifico alto. Raiuno deve in qualche modo riprendere l’antico ruolo pedagogico, abbandonato in favore di mediasettate obbligatorie. E ben ha fatto Fabrizio Frizzi ad agire nel rispetto, pur vessato da chi mai comunque s’accontenta. Miss Italia talent equivale a un graffio sulla fiancata della Ferrari. Il concorso andava riportato a casa, sollevando dal palco la bava della cinepresa. Sono under venti e sembrano forti, ma nascondono fragilità. Non si può strapazzarle alla maniera delle starlette ballanti e gracchianti. Quindi Frizzi ha rimosso i primi piani lacrimosi e le lunghe passeggiate verso gli spogliatoi. Per far ciò ha dilatato la gioia delle passate. E oltre mezzanotte, con tutto l’affetto, la tv diventa un soprammobile ingombrante.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto