Valle dimenticata, non per le tasse

Vito d’Asio, protesta in forma anonima tramite un cartello. Dario Tosoni: «Il malcontento c’è, eccome»

VITO D’ASIO. Si dicono abbandonati. Anzi, dimenticati. Non tanto dal Comune di Vito d’Asio, che fa quel che può, quanto da Stato e Regione. Ai quali, sottolineano, come tutti gli altri cittadini italiani versano tributi, senza però ottenere in cambio quei servizi che garantirebbero loro una qualità di vita migliore, ripagandoli della scelta che hanno fatto di rimanere a vivere in montagna.

E’ per questi motivi che, seppure in maniera civile, cresce la protesta fra i residenti nell’alta Val d’Arzino.

I cittadini lamentano in particolare la scarsa manutenzione delle strade, motivo di disagio per i residenti, ma anche per i tanti lavoratori in transito e per i turisti del fine settimana.

A farsi loro portavoce è Dario Tosoni, geologo e referente del Movimento tutela Arzino, associazione che da anni si batte per la salvaguardia del torrente, uno dei pochi incontaminati rimasti in Friuli Venezia Giulia, e per la tutela, valorizzazione e promozione dell’ambiente.

«Da tantissimo tempo – riferisce –, la strada comunale che serve le borgate di San Francesco sulla riva destra dell’Arzino non è oggetto di manutenzione costante da parte del Comune di Vito d’Asio. Ciò – fa sapere – suscita sempre maggiore scontento, soprattutto in questi giorni di metà giugno in cui si versa l’acconto della Tasi, il tributo destinato ai Comuni proprio per coprire i costi legati all’erogazione dei servizi indivisibili, quali la pubblica illuminazione o la manutenzione delle strade», chiarisce Tosoni.

Il malumore che cova da tempo si è concretizzato nella comparsa di un cartello che denuncia in forma anonima questa situazione, una carenza cronica di servizi «che però – sottolinea Tosoni – non sembra imputabile all’inerzia del Comune, bensì alla generalizzata e progressiva mancanza di trasferimenti da parte di Stato e Regioni ai Municipi, i quali a stento riescono a mantenere in vita la macchina comunale e i suoi servizi».

La speranza di Tosoni e dei valligiani è che questa pacifica denuncia «aiuti il Comune di Vito d’Asio a meglio indirizzare le poche risorse destinate alla manutenzione delle strade di sua competenza e sproni gli enti di rango superiore a definire un protocollo di manutenzione minimo, in modo che non siano sempre e soltanto le comunità più piccole e isolate ad accollarsi i disagi».

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