Vandali e sporcizia, a Sacile nel degrado il tempio di San Liberale

Scritte sui muri, qualcuno ha anche lasciato un “ricordo”. Il Comune: telecamere attive, ma di notte è un problema

SACILE. Scambiano l’area esterna della cripta di San Liberale per una toilette: la lotta contro i vandali notturni continua anche all’ingresso del tempio cristiano. A Sacile hanno le armi spuntate i volontari della parrocchia del Duomo, che puliscono l’area e aprono la chiesa tutti i giorni.

«Profanazione», è questo il grido di dolore delle devote al santo in viale Zancanaro. Basteranno i cartelli con divieti e transenne? Di notte le bande di adolescenti insonni salgono i gradini in sella alle “mountain bike”.

Il santo è venerato, ma gli oltraggi vanno avanti. I muri esterni del tempio sono imbrattati anche vicino alla porta di ingresso alla chiesa.

Gli ignoti muniti di pennarelli e spray hanno cominciato a riempire la parete est di messaggi e slogan qualche anno fa, poi hanno proseguito sulla facciata. Durante l’anno scolastico i portici esterni servono agli studenti pendolari per ripararsi, in attesa dei pullman, ma di notte scattano i bivacchi e gli imbrattamenti.

Gli appelli si sono intrecciati: da parte della parrocchia del Duomo che non ha le risorse umane per controllare l’area e anche di tanti sacilesi. Nel 2012 i ladri avevano razziato l’urna del santo e fatto sparire la corona: mai più restituita.

Per chiedere una grazia, i sacilesi vanno a San Liberale e la teca ha tanti ex voto per quelle ricevute, intorno alla reliquia del martire delle catacombe romane. La profanazione però va avanti a colpi di spray, rifiuti e sporcizia.

«La videosorveglianza è attiva a San Liberale – dice l’assessore alla sicurezza Placido Fundarò –. La revisione completa e il potenziamento dell’impianto sono in corso».

Difficile incastrare i colpevoli, perché lo zoom delle telecamere “sgrana” facce e identità. «Le scritte profane e scurrili sono aumentate – hanno segnalato i devoti –. La videosorveglianza va potenziata». La cripta è blindata e nel sotterraneo non ci sono state profanazioni interne.

«La corona di San Liberale non è mai stata ritrovata, nella parrocchia del Duomo hanno pregato a lungo. Non era di valore, ma un simbolo di grande fede». Intanto, volontari raccolgono ogni giorno lattine e cartacce. «I controlli delle forze dell’ordine ci sono – ha assicurato Fundarò –. È difficile presidiare l’area per l’intera notte».

Le cassette interne delle offerte sono state murate dopo i saccheggiati capitati diverse volte alcuni anni fa, negli spazi interni e per San Liberale che è venerato come San Nicolò, tanti sacilesi chiedono giustizia.

L’attacco è anche al decoro urbano, oltre che al luogo sacro e non basta alzare le braccia al cielo: l’appello è diretto ai volontari per la sicurezza.

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