Vendita del Mercatone Si fanno avanti i cinesi: un’offerta per 4 negozi

sacile
Imprenditori cinesi corteggiano quattro punti vendita del Mercatone Uno tra 49 negozi falliti e chiusi da dieci mesi: a Sacile si fanno gli scongiuri e si riaccende la speranza di rientrare nella vendita a “spezzatino”.
Il gruppo “Max Factory” – abbigliamento e accessori di proprietà cinese, con otto punti vendita in Italia – pare che abbia aperto la trattativa e lanciato un’offerta vincolante ai commissari straordinari del Mercatone, per quattro negozi e sull’organico di 146 dipendenti da assorbire.
Il tavolo al ministero dello Sviluppo economico è stato interrotto dall’emergenza CoviD-19 che aggrava la crisi del settore commercio, ma il partner orientale sembra avere vincolato l’offerta. Se ne riparlerà alla fine della pandemia.
Il Mise ha autorizzato la cessione di nove punti vendita dello storico marchio che in cinque anni ha subito due fallimenti, poi 302 dipendenti sarebbero assunti dai nuovi titolari. I primi quattro punti vendita sono stati acquisiti dalla catena Risparmio Casa che aggiunge ai suoi cento negozi anche l’ex Mercatone Uno di Calenzano, Monterosi, Roma, San Giuseppe di Comacchio e Villanova d’Albenga, con la garanzia dell’occupazione per 156 lavoratori.
Alcune fonti sindacali del settore hanno indicato in 6 milioni l’incasso, cifra non confermata dalla proprietà. Un quinto punto vendita in trattativa sarebbe il negozio di San Cesareo che è nell’interesse di una newco locale.
Per gli altri quattro negozi la mappa territoriale è imprecisata, ma l’offerta avrebbe proposto l’assorbimento dei 146 lavoratori in cassa integrazione.
A Sacile, 26 dipendenti del Mercatone Uno a Cornadella non perdono la fiducia di trovare un altro titolare.
«C’è tanta incertezza per 1.689 lavoratori in Italia e una settantina in Friuli nei tre punti vendita chiusi a Sacile, Reana del Rojale e Monfalcone – valuta la Uil-Tucs sacilese –. Il processo di aggiudicazione delle vendite è bloccato dalla pandemia, ma la cassa integrazione scadrà il 23 maggio. Senza il sostegno al reddito le famiglie non vanno avanti».
Occhio anche alla scadenze delle licenze per molti negozi in luglio 2020: il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento dell’ultima proprietà del Mercatone, la Shernon Holding, con 90 milioni di debiti in nove mesi di gestione e perdite di 5-6 milioni al mese. Il negozio di Cornadella con altri 54 “perdeva” 200 mila euro al giorno, fino a un anno fa. Senza fidi bancari in quanto la società era controllata da un’altra di diritto maltese. –
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