Venditore porta a porta minaccia una donna a Udine: i carabinieri lo denunciano per estorsione

Viale Cadore: martedì una romena ha acquistato un rilevatore di gas per ben 250 euro. Il rappresentante dell’azienda le aveva detto che se non l’avesse comprato avrebbe dovuto pagare una multa salata alle autorità
ANTEPRIMA Udine 27-07-2010 caserma cc
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UDINE. Un venditore porta a porta che in questi ultimi giorni ha lavorando in centro a Udine proponendo rilevatori delle perdite di gas è stato denunciato dai carabinieri per l’ipotesi di reato di estorsione in relazione a un episodio denunciato martedì pomeriggio da un donna che abita in viale Cadore. Si tratta di un marocchino di 35 anni residente a Brescia e dipendente di un’azienda lombarda.

Verso le 17 alla centrale del 112, il numero di emergenza dell’Arma, è giunta una chiamata da parte di una romena di 35 anni. Quest’ultima ha spiegato ai militari di aver aperto la porta del suo appartamento a uno sconosciuto, che si è presentato come dipendente di un’azienda lombarda che vende rilevatori di fumo e di gas metano, nonchè dispositivi vari per la sicurezza della casa. L’uomo - stando alla testimonianza raccolta dagli investigatori - le ha offerto un rilevatore di gas per 250 euro e, di fronte ai tentennamenti di lei, avrebbe cominciato a insistere. Avrebbe sottolineato più volte che l’installazione di quel tipo di apparecchiature in Italia è obbligatorio per legge. E, ad un certo punto, sempre seguendo il racconto della trentacinquenne, avrebbe anche detto più o meno così: «Signora, se non acquista il rilevatore di gas sarò costretto a segnalarla alle Autorità che le faranno una multa salata, di certo superiore ai 250 euro necessari per il nostro rilevatore». A quel punto la malcapitata, impaurita dalla minaccia, ha acconsentito all’acquisto del rilevatore di gas. Ha firmato un documento (che le è stato rilasciato in copia) e ha pagato con il bancomat, visto che il venditore porta a porta aveva anche il Pos.

Dopo aver ricevuto la denuncia, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Udine - guidati dal tenente Luca Morrone - hanno fatto scattare tutta una serie di accertamenti e in poche ore sono riusciti a identificare il venditore. Gli investigatori, dopo aver analizzato il documento lasciato alla donna, hanno contattato direttamente l’azienda e hanno anche raccolto le testimonianze di altri residenti nel medesimo condominio di viale Cadore. Alla fine, come detto, il venditore è stato segnalato alla Procura delle Repubblica per estorsione e il suo dispositivo Pos è stato posto sotto sequestro. La posizione dell’uomo, nei prossimi giorni, sarà valutata dal magistrato.

Va detto che, per quanto riguarda la prevenzione delle fughe di gas, sono in vendita prodotti molto diversi che segnalano presenza di fumo, di monossido di carbonio, di gas liquidi e via dicendo. I prezzi, a seconda naturalmente del tipo di dispositivo e delle sue funzioni, variano. Gli apparecchi più semplici - ma comunque efficaci - costano dai 15-20 euro in su.

I carabinieri, a seguito di questo episodio, invitano nuovamente tutti i cittadini a prestare molta attenzione quando qualche sconosciuto bussa alla porta. «Sarebbe sempre buona norma - osserva il tenente Luca Morrone - non far entrare in casa persone che non si conoscono. In ogni caso, prima di accettare una proposta commerciale, si può anche prendere tempo, pensarci con calma. E per qualsiasi dubbio si può contattare a qualsiasi ora la centrale operativa del 112».

Solo una decina di giorni fa alcuni cittadini si erano rivolti alle forze dell’ordine manifestando perplessità sulle modalità di vendita proprio di rilevatori di gas della ditta in questione che solitamente affigge “fogli informativi” nelle palazzine prima di inviare i suoi addetti. «Qualcuno - avevano spiegato in questura - chiamando il 113 ha semplicemente voluto cautelarsi». Se da un lato, le vendite porta a porta sono legittime, dall'altro è noto che c'è chi presentandosi come tecnico o addetto riesce a introdursi nelle case e a mettere a segno furti e truffe. «In quel caso - aveva precisato la polizia - dai controlli era emerso nulla di irregolare. L'unico problema è che qualcuno pensa si tratti di tecnici che effettuano controlli gratuiti, ma non è così. Si tratta di una attività di vendita porta a porta». In sostanza, già giorni fa dalla questura era stato lanciato un invito alla prudenza.

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