Venduta la Nuova Cristina: la motonave va in Istria e lascia il porto di Grado

GRADO Se da tempo ormai la parte centrale del porto di Grado era pressoché deserta, orfana di tanti grandi pescherecci, da ieri lo è ancor di più dato che non c’è più nemmeno la motonave Nuova Cristina, che ormeggiava lungo riva San Vito. L’armatore Paolo Daveggia, infatti, l’ha venduta alla Medulin Excursions di Medolino, località verso la punta più a sud dell’Istria, sotto Pola, dove continuerà a effettuare escursioni a favore dei turisti. Escursioni come quelle che effettuava nella laguna di Grado.
Punto di riferimento
La motonave Nuova Cristina era un importante punto di riferimento: non solo per i numerosi turisti di Grado, che volevano conoscere la laguna, ma anche perché è stata sede navigante per diverse iniziative e anche per gite sociali o aziendali. Daveggia aveva iniziato la sua attività con la Motonave Cristina nel 1990, che aveva tenuto per 7 anni prima di venderla a una compagnia di Venezia. Aveva poi comperato il Saturno, che ha tenuto fino al 2004 prima di venderlo a un gruppo di Lussinpiccolo. Arrivò infine l’acquisto della Nuova Cristina, una motonave che finalmente rispondeva alle esigenze e alle idee dell’armatore e soprattutto alle richieste della clientela.
Perdòn de Barbana
Ricordiamo che negli ultimi anni, a causa della mancanza di pescherecci, la motonave Nuova Cristina faceva anche parte del convoglio di barche del Perdòn de Barbana ospitando parte delle autorità e talvolta anche la banda. A bordo c’era spazio, infatti, per le sedute attorno ai tavoli che consentiva così anche di offrire delle degustazioni. Una proposta culinaria che andava ad arricchire le offerte nel trasporto delle persone. Ora la decisione di Daveggia di chiudere questa esperienza per pensare al suo nuovo futuro.
Una mancanza
E per Grado? Indubbiamente una mancanza che si farà sentire. Certo, rimarranno in servizio i taxi boat e gli altri motoscafi a noleggio ma per gite con un numero superiore di persone non ci sarà più, ad esempio, quel collegamento continuo per Anfora-Porto Buso e nemmeno altre escursioni. Un impoverimento dell’offerta turistica, bisognerà capire se altri armatori si faranno avanti per prendere il posto di un servizio che viene meno.
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