Ventenne muore 12 giorni dopo l’incidente
Arben Dautaj, nelle prime ore di domenica 19 gennaio, era finito contro un muro mentre era alla guida di uno scooter

Non ce l’ha fatta Arben Dautaj, 20 anni, a superare i traumi dell’incidente avvenuto domenica 19 gennaio quando il suo scooter è uscito di strada a Giavons, andando a finire contro un muretto.
Le cause dell’incidente sono ancora al vaglio degli inquirenti. Il suo cuore ha cessato di battere nella serata di venerdì 31 dicembre all’ospedale di Udine dove era ricoverato e dove i medici si sono prodigati fino all’ultimo per salvarloa.
Grande cordoglio in tutta la comunità di Rive D’Arcano e in particolare nella frazione di Pozzalis dove il ragazzo abitava con la famiglia.
La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente creando grande dolore e sgomento.
«Sono stati per tutti giorni di grande apprensione alternati a momenti di speranza per la vita del giovane che qui in paese era conosciuto e contava tanti amici – ricorda il sindaco Gabriele Contardo – in tanti sono stati vicini alla famiglia in particolare i giovani che conoscevano Arben e di cui condividevano le passioni.
La famiglia paterna era originaria del Kosovo e fin dal suo arrivo qui a Rive si è integrata creando legami e amicizie. È come se avessimo perso un figlio, un fratello ed è difficile accettare che un giovane a soli 20 anni non abbia potuto continuare la sua vita e realizzare i propri sogni. L’amministrazione comunale tutta partecipa al dolore dei familiari».
Anche la già sindaco Cristina D’Angelo ricorda con affetto il ragazzo che conosceva bene e lo descrive come sorridente, educato e gentile.
Da poco tempo Arben, dopo aver studiato al Bearzi, aveva iniziato a lavorare.
Nello schianto, avvenuto domenica alle 5. 20 contro l’angolo del muretto di una casa di via San Daniele, si era rotto il casco del giovane. I soccorritori erano arrivati anche con l’elicottero.
Le condizioni del paziente erano apparse subito gravi, tanto che era poi seguito il ricovero in Terapia intensiva.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto