Verifiche sul rischio amianto alla centrale operativa del 118 a Udine

Il tecnico Stefano Morachiello: le analisi non hanno rivelato la presenza di fibre. Rientra la preoccupazione del personale. Quasi completata la ristrutturazione

UDINE. Nessun rischio amianto per il personale del 118 in forze alla Centrale operativa di via Faedis. A escluderlo è un monitoraggio ambientale effettuato con una serie di campionamenti e successive analisi di laboratorio disposte in seguito al crollo di un grosso pino sul tetto del fabbricato che aveva squarciato la copertura in cemento amianto.

«Il monitoraggio è stato realizzato su precisa istanza dei lavoratori che erano preoccupati dall’eventuale presenza di fibre d’amianto – spiega l’ingegner Stefano Morachiello, dirigente della struttura di prevenzione, protezione e gestione ambientale dell’Azienda sanitaria universitaria integrata –. Il risultato é stato rassicurante – aggiunge – in quanto nessuna fibra é stata trovata né all’esterno né all’interno dei locali della centrale operativa. Gli stessi risultati erano emersi dalle analisi che sono state effettuate lo scorso anno sui locali adibiti a magazzino».

I dipendenti del 118 non hanno mai nascosto le loro preoccupazioni per quel tetto in cemento amianto squarciato dalla caduta di un albero, eppure hanno continuato a lavorare e ad assicurare un servizio alla comunità.

A un mese dall’ondata di maltempo che ha provocato l’abbattimento di quel grosso pino sulla centrale operativa, l’Azienda ha raccolto il loro grido di allarme e ha commissionato un monitoraggio ambientale per verificare se vi fossero fibre di amianto aerodisperse nei pressi della centrale operativa.

A evidenziare l’esigenza di procedere in tal senso è stato il Servizio di Prevenzione e protezione che ha manifestato l’esigenza urgente di effettuare una rilevazione urgente attraverso tre prelievi per l’analisi con metodica Sem all’interno dei locali della centrale operativa. Una tecnica che consente una visione molto precisa degli aspetti morfologici delle fibre, con dettagli e particolarità, arricchita dal sistema di microanalisi.

«Stante l’immediata urgenza dovuta alla pericolosità delle fibre di amianto per la salute degli operatori eventualmente esposti si ritiene necessario procedere con un affidamento diretto a un laboratorio accreditato» è la premessa sulla determinazione del responsabile firmata dal dottor Andrea Cannavacciuolo con la quale l’incarico è stato assegnato alla ditta Chelab srl di Resana, un laboratorio accreditato. Tre i prelievi commissionati per essere analizzati.

«Nel frattempo – aggiunge Morachiello – abbiamo realizzato i lavori di sostituzione dei pannelli di copertura danneggiati dalla caduta dell’albero secondo le procedure stabilite dai tecnici della medicina del lavoro. I pezzi caduti e la parte dell’intradosso danneggiata sono stati rimossi e smaltiti in discarica. É stato realizzato un getto in cemento, sul quale é stata stesa la guaina e applicate piastre di copertura. Ora restano solo i lavori di finitura».

Si tratta comunque di una sede destinata a essere lasciata a breve dal personale del 118. Il trasferimento alla centrale unica di Palmanova, programmato per il prossimo ottobre, potrebbe slittare di qualche mese, quello che è certo è che quella di via Faedis non resterà a lungo la sede della centrale operativa.

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