«Verso una Confindustria unica in Fvg»

Luci, che sta per lasciare la presidenza a Tonon, commenta: «Dobbiamo adeguarci a nuovi modelli»

UDINE. Il futuro di Confindustria è già scritto. Con il percorso di fusione avviato dalle associazioni provinciali di Gorizia e Trieste, è partito il processo che porterà all’aggregazione delle realtà espressione dei capoluoghi regionali in un’unica Confederazione per il Friuli Venezia Giulia.

La conferma arriva dal presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, a due settimane dalla scadenza del suo mandato (giovedì è stato designato il suo successore, il giovane imprenditore Matteo Tonon, che assumerà ufficialmente l’incarico dal 22 luglio).

L’occasione per parlare del futuro dell’associazione che rappresenta gli industriali della regione, è l’approvazione delle linee guida per il progetto di fusione tra Confindustria Trieste e Confindustria Gorizia. «La notizia ci fa senza dubbio piacere – chiarisce Luci – in quanto dimostra che un processo di aggregazione è possibile, rappresentando un’ottima soluzione per razionalizzare i costi e migliorare i servizi agli associati».

Non a caso, Trieste e Gorizia hanno deciso di fondersi e di mettere insieme le loro forze per contare di più nel panorama regionale e nazionale: per accrescere la rappresentanza delle imprese giuliane e per rafforzare la capacità di incidere sulle scelte di sviluppo che interessano il territorio.

Un ragionamento che, se applicato su larga scala, motiva la volontà di dar vita a un’unica Confindustria di livello regionale in grado di incrementare le opportunità di crescita e le ricadute positive a favore delle imprese.

«Le associazioni di Gorizia e Trieste hanno dato un buon esempio – aggiunge Luci – ora credo si debba proseguire su questa strada per concentrare in capo a un’unica realtà regionale la rappresentanza delle imprese del Fvg, in modo da incrementare la forza e l’autorevolezza dell’associazione».

Luci ha in mente una Confindustria più strutturata a livello regionale, in grado non soltanto di ridurre i costi, ma anche di migliorare l’efficienza. Con la fusione tra Gorizia a Trieste, le associazioni provinciali passeranno da 4 a 3, ma presto tutto confluirà in un’unica realtà regionale.

«Il processo che è stato avviato – sottolinea il presidente di Confindustria Udine – credo sia irreversibile. Altre regioni l’hanno già sperimentato, credo che anche il Fvg dovrà trovare al suo interno le energie per portare a termine questo percorso, che considero quello più giusto».

A sollecitare questa aggregazione tra le diverse associazioni provinciali non è soltanto il periodo di crisi. «Non c’è solo quello – chiosa Luci –. Il mondo sta cambiando a noi dobbiamo adeguarci ai nuovi modelli per poter restare al passo».

Dopotutto il Friuli Venezia Giulia è una regione che ha poco più di 1,2 milioni di abitanti, dove un’unica Confederazione generale dell’industria potrà bastare per dare risposte alle 2.500 imprese attive sul territorio. Il processo di aggregazione è visto di buon occhio anche a livello nazionale, dove è allo studio della Commissione Pesenti la riforma di Confindustria, che punta a una razionalizzazione del sistema e a un’ottimizzazione della “rete” di associazioni territoriali e merceologiche che lo compongono.

La fusione tra Trieste e Gorizia si concretizzerà entro l’aprile 2014, dando vita a una realtà espressione di oltre 600 imprese, con più di 25 mila addetti nel settore industriale e con uno staff di 27 dipendenti.

«La fusione tra Confindustria Trieste e Gorizia è la risposta alle esigenze di rappresentanza dei nostri associati – dichiara Giuseppe Bono, presidente di Confindustria Gorizia –. Sono dunque istanze che provengono “dalla base”». Positivo anche il commento del collega “triestino” Sergio Razeto: «Le nostre associazioni, grazie alla fusione, potranno fare ancora di più attivando preziose sinergie».

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