Il vescovo Pizziolo saluta i fedeli, lo attende la missione in Brasile

Dopo 17 anni il presule lascia la diocesi di Vittorio Veneto, a giorni la nomina del sostituto

Francesco Dal Mas
Il vescovo Pizziolo con il calice donato dai fedeli
Il vescovo Pizziolo con il calice donato dai fedeli

«Chiedo scusa per le tensioni e i contrasti che, se ci sono stati, abbiamo saputo comunque superare insieme». Così, dopo 17 anni di ministero episcopale, il vescovo monsignor Corrado Pizziolo ha salutato la diocesi di Vittorio Veneto, per conto della quale andrà in missione in Brasile.

Nel pomeriggio di domenica 20 gennaio, due ore di solenne celebrazione di riconoscenza, nella cattedrale di Ceneda a Vittorio Veneto, mai vista così gremita di fedeli.

Pizziolo era accompagnato dal cardinale Beniamino Stella e dai vescovi Fabio Dal Cin e Armando Bucciol, oltre che da un centinaio di preti. In primo banco i sindaci Mirella Balliana di Vittorio Veneto e Stefan Soldan di Pieve di Soligo, con altre autorità civili e militari, a rendere omaggio al presule, che ha segnato la vita della diocesi.

Il vicario generale Martino Zagonel gli ha detto «grazie per come si è dato a noi con tutto se stesso». Una riconoscenza partecipata anche dal laicato, per bocca di Emilio Zuccolotto del consiglio pastorale, per la capacità di coinvolgimento che il vescovo ha dimostrato. Un fatto per tutti: il convegno Abitare la terra.

«Santo subito», ha chiosato, sorridendo, Pizziolo, ringraziando il cardinale Stella di essersi adoperato in Vaticano per consentirgli di andare in missione nel Sud America. «Come indica il mio motto episcopale, ho cercato di fare tutto per il Vangelo. Ci sono riuscito? Vedo parecchi buchi. Mi riconosco anch’io peccatore, ma vi posso dire che mi sono nutrito di fede e per questo spero di essere stato perdonato», ha ammesso Pizziolo, confermando di essersi «appassionato alla diocesi, senza idealismi ma anche senza mistificazioni, bensì con realismo evangelico».

E, a proposito di eventuali contrasti, ha rilevato: «in realtà non ho mai trovato gente che abbia remato contro».

Salutando i sindaci e le altre autorità, il vescovo ha sottolineato che «in questi anni i rapporti sono stati sempre nuovi e corretti» e ha precisato di non essersi imbattuto in «nessuna invasione di campo», ma di aver potuto contare sulla «reciproca fiducia» per cui ha espresso riconoscenza ed ha manifestato incoraggiamento, perché – ha detto – «oggi non è facile fare l’amministratore pubblico».

La diocesi ha donato al vescovo un calice da portare in missione. Monsignor Pizziolo partirà il 31 gennaio e la chiesa vittoriese attende adesso la nomina del nuovo presule. Il candidato che raccoglie più indiscrezioni è don Riccardo Battocchio, prete di Padova, teologo molto apprezzato, oggi rettore del Collegio Capranica di Roma.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto