Via il direttore generale Hydrogea si avvicina a Lta

Una riorganizzazione interna che, al di là delle motivazioni personali di chi ha lasciato il proprio incarico, sembra il primo passo verso la società unica. Hydrogea non ha più un direttore generale e il consiglio di amministrazione della società, a cui è in capo l’organizzazione, non è intenzionata a nominare un sostituto. Perché l’obiettivo a medio-lungo termine è quello di arrivare a una società unica – pubblica – o quanto mento a una aggregazione di aziende. L’assetto organizzativo, per tanto, è in evoluzione.
Giovanni Blarasin, il direttore generale che ha accompagnato Hydrogea nel percorso finanziario alla base dei grandi investimenti di questi ultimi tre anni, se ne è andato. La decisione della governance è stata quella di «ridistribuire parte delle deleghe – spiega il presidente Giovanni De Lorenzi – tra i due dirigenti e la funzionaria che si occupano delle singole aree. Questo ci consente di avere da un lato una struttura più “leggera” e dall’altro di aumentare il coinvolgimento del consiglio di amministrazione nell’attività della società».
Se l’area operativa è in mano a Mauro Trevisan, quella regolatoria – istituita espressamente volta dalla società – è coordinata da Renato Villalta. L’area finanziaria, infine, è stata affidata a Paola Gottardo. «Al momento non è in programma la nomina di un direttore generale – spiega De Lorenzi –, qualora dovesse pervenire una sollecitazione da parte dei soci, naturalmente la prenderemmo in considerazione».
La priorità ora per la società è quella di stringere rapporti “stretti” con altre società dell’acqua e in particolare con Lta. È di pochi giorni fa l’affirma di un accordo di riservatezza tra Hydrogea e l’azienda Livenza Tagliamento Acque Spa (Lta), che fornisce i comuni del Veneto orientale più Meduna di Livenza in Provincia di Treviso. Per quanto concerne la provincia di Pordenone, dopo aver assorbito (nel 2017) Sistema Ambiente, l’azienda gestisce il servizio idrico di: Morsano al Tagliamento, Cordovado, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Chions, Pravisdomini, Pasiano di Pordenone, Azzano Decimo, Fiume Veneto, Zoppola, Casarsa della Delizia, Valvasone-Arzene, San Martino al Tagliamento, San Giorgio della Richinvelda, Brugnera, Cordenons, Cavasso Nuovo, Fanna, Fontanafredda, Frisanco, Maniago, Meduno, Porcia, Prata di Pordenone, Sacile, San Quirino, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Vajont, Vivaro. Altri Comuni hanno congelato il loro passaggio in attesa degli sviluppi dei rapporti tra le due società.
Questo accordo consentirà alle due aziende di scambiarsi informazioni sia tecniche che finanziarie per “prendersi” le misure e capire se sia possibile una strada comune. «Fusione? E’ uno degli obiettivi – dice con prudenza il presidente De Lorenzi –. Il nostro compito è valutare tutte le possibili strade: dalle collaborazioni, come quella che abbiamo già avviato per esempio con Cafc, fino alla creazione di una società unica». Elemento imprescindibile, secondo De Lorenzi, «sarà il controllo pubblico dell’acqua, il mantenimento di un buon livello di servizi per i cittadini, che deve voler dire anche costi adeguati». L’altra priorità della società è quella per la salubrità dell’acqua, «ma siamo convinti che anche per questa sia molto importante mantenere una gestione pubblica». —
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