Via libera all'accordo con i pediatri, tamponi rapidi anche ai bambini: come funziona e quanto costa

I test in spazi messi a disposizione dalle Aziende sanitarie. Gli asintomatici saranno seguiti a casa
Udine 14 settembre 2020. Riapertura Scuole in pandemia Covid. Istituto Uccellis. Foto Petrussi
Udine 14 settembre 2020. Riapertura Scuole in pandemia Covid. Istituto Uccellis. Foto Petrussi

UDINE. Dalla prossima settimana i 120 pediatri di libera scelta inizieranno a fare i tamponi antigenici rapidi e a prendersi in carico i bambini positivi al Sars-Cov2. La data esatta dell’avvio del servizio è vincolata alla distribuzione dei test e all’individuazione da parte delle Aziende sanitarie degli spazi comuni da mettere a disposizione dei professionisti. Ieri la Regione rappresentata dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha siglato l’accordo con i rappresentanti sindacali della Federazione italiana medici pediatri (Fimg), Paolo Lubrano, in sostituzione del segretario regionale, Sergio Masotti, e della Confederazione italiana pediatri (Cipe).

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L'accordo
L’accordo è identico a quello in corso di discussione con i medici di medicina generale obbligati a effettuare gli stessi tamponi. I pediatri come i medici di base hanno chiesto e ottenuto di eseguire i test «in zone, aree o ambienti messi a disposizione dalle Aziende sanitarie. In quegli stessi spazi opereremo a turni» spiega Lubrano secondo il quale solo una piccolissima percentuale di pediatri riuscirà a garantire il servizio nei propri ambulatori. Lo faranno con le dovute protezioni (camici, mascherine, guanti e visiere) che la Regione fornirà assieme ai tamponi che riceverà dal commissario straordinario, Domenico Arcuri. La stessa Regione garantirà le sanificazioni degli spazi, il trattamento dei rifiuti speciali e metterà a disposizione il sistema informatico per la registrazione dei dati.

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La trattativa
Anche i pediatri, come i medici di medicina generale, hanno evidenziato gli aspetti sindacali anche se non hanno vincolato la sottoscrizione dell’accordo all’esito della trattativa in corso per «il rinnovo del contratto integrativo scaduto nove anni fa. Questa questione – sottolinea Lubrano – la affronteremo la prossima settimana. Al momento quello che è certo è che i test li faranno in spazi individuati dalle Ass e che per ogni esame riceveranno 12 euro lordi, ma se il tampone sarà effettuato nei loro ambulatori il compenso sale a 18 euro cadauno.

Covid tra i bambini
Anche nella seconda ondata della pandemia la percentuale dei bambini colpiti dal coronavirus è minima. Si attesta intorno all’1,8 per cento. «Nella stragrande maggioranza dei casi sono asintomatici e quindi continueremo a seguirli, come già facciamo, a casa. Se un bambino sta male – fa notare Lubrano – viene subito ricoverato in ospedale». Secondo Lubrano i bambini incontrano il virus in famiglia.

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L'assessore
«È un altro passo in avanti – ha sottolineato Riccardi – verso un rafforzamento dell’attività di indagine epidemiologica attraverso l’accertamento diagnostico, con l’obiettivo di identificare rapidamente i focolai, isolare i casi e curare al meglio i pazienti». L’assessore, dopo aver trattato per ore con i medici di medicina generale, ha aggiunto: «All’intesa con i pediatri auspichiamo faccia seguito quella con i medici di medicina generale, nell’ottica di un processo di dialogo e condivisione con i professionisti ai quali è affidato il compito di fronteggiare la pandemia sul territorio. E se le condizioni di salute lo consentono, cureranno le persone a domicilio evitando gli intasamenti dei Pronto soccorso». In effetti, il problema delle ultime ore è proprio l’intasamento nei pronto soccorso dove non mancano i contagi tra gli operatori.

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