Via libera all’elettrodotto, sindaci divisi
UDINE. Non è arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia del decreto autorizzativo del Ministero dello sviluppo alla realizzazione dell’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest. I sindaci sapevano che era solo questione di tempo, così alcuni di essi, e non solo quelli che hanno formalizzato con un ricorso al Tar la propria contrarietà, sono amareggiati per questa conclusione. Altri invece guardano con favore all’avvio dell’opera.
Il fronte del no. La “squadra” dei contrari è costituito soprattutto dai sindaci che hanno deciso di affidare la difesa del proprio territorio anche a un ricorso al Tar: sono quelli di Palmanova, Mortegliano, San Vito al Torre, Trivignano, Lestizza, Basiliano e Pavia. Alberto Comand di Mortegliano: «È un decreto previsto, dato che i vari passaggi richiedevano ormai soltanto quest’atto finale. Il suo contenuto sarà attentamente valutato. Rimane la preoccupazione per il rilevante impatto ambientale che l’opera determinerà».
Roberto Micelli di Basiliano non è stupito per il decreto, ma attende gli esiti del ricorso al Tar. Sulla stessa posizione Fabrizio De Marco di San Vito al Tor re, che annuncia l’intenzione di valutare se ricorrere anche contro questo decreto, che - precisa - «è stato firmato non dal ministro, ma da due direttori generali».
Geremia Gomboso di Lestizza è amareggiato: «C’è un ricorso in piedi e questi se ne sono infischiati. Quando un’opera impattante viene proposta in Toscana, si mobilitano tutti: politici, ma anche attori, comici. Qui invece gli unici a metterci la faccia siamo noi sindaci. Ci sentiamo abbandonati e presi in giro».
Sulla stessa linea Roberto Fedele di Trivignano: «Questa è la dimostrazione dell’incapacità dello Stato di concertare le opere con il territorio attraverso i suoi rappresentanti istituzionali. I sindaci, agnello sacrificale di questa situazione, possono fare ben poco. Non siamo a priori contrari alle opere, ma vogliamo tutelare il territorio, da qui la proposta della realizzazione interrata. Mi auguro soltanto che le richieste migliorative al tracciato siano accolte».
E il sindaco di Pavia di Udine, Mauro Di Bert: «Il decreto non mi sorprende, perché queste decisioni, nonostante la forma da rispettare (l’ascolto del territorio e la concertazione), vengono prese più in alto. Mi auguro soltanto che siano chiare le responsabilità. Il territorio non ci guadagna niente e subisce una violenza inaudita. Da noi sette ettari sono occupati da una sottostazione: assurdo! Auspico almeno che ci siano per i Comuni adeguate compensazioni».
I moderati. Più moderate le reazioni degli altri sindaci. Igor Treleani di Santa Maria la Longa: «Il decreto è l’epilogo scontato di un percorso iniziato tra mille perplessità, comprese le mie. Non è l’esito desiderato, perché avremmo preferito altre soluzioni (interramento), ma ora non restano che i passi tecnici. Promuoveremo con i proprietari dei terreni e Terna incontri per verificare alcune piccole modifiche».
Non sono sorpresi né Nicola Turello di Pozzuolo («Abbiamo capito che saremmo arrivati a questo punto quando la Regione ha espresso parere favorevole»), né il sindaco di Campolongo Tapogliano, Giovanni Cumin («Ci siamo opposti, ma, quando abbiamo visto che la Regione aveva dato il proprio assenso, abbiamo deciso di non investire soldi nel ricorso al Tar, per non avere anche un danno economico oltre alla servitù dell’elettrodotto»).
Andrea Zuliani di Campoformido: «Sin dall’inizio abbiamo discusso i pro e i contro. Abbiamo negoziato con Terna e con il Comune di Basiliano un tracciato che fosse spostato il più possibile a ridosso dell’elettrodotto esistente. Ogni altra alternativa era peggiorativa per il nostro territorio. Se l’elettrodotto va fatto, il consiglio comunale ha all’unanimità accettato questo tracciato come il minor male possibile. Per noi è stato decisivo negoziare l’eliminazione o l’interramento dell’attuale elettrodotto Ziu-Cartiere Romanello che passa sopra Basaldella».
Il fronte del sì. Favorevole all’opera Lucio Cabass sindaco di Villesse: «L’intenzione del Comune di Villesse era quella di rimuovere l’elettrodotto attuale dal centro del paese. Abbiamo pertanto dato il nostro parere favorevole a quest’elettrodotto purché rispetti le distanze dalle abitazioni previste nel piano regolatore».
Il sindaco di Fogliano Redipuglia, Antonio Calligaris: «Quest’elettrodotto interessa il nostro territorio soltanto per 100 metri di tracciato, peraltro all’interno di una stazione elettrica, in zona che per il piano regolatore ha già quella destinazione. Era pertanto scontato che dessimo la conformità urbanistica».
Anche il sindaco di San Pier d’Isonzo, Claudio Bignolin è tutto sommato soddisfatto: «Non avevamo opposto divieti e dinieghi: sono importanti le compensazioniottenute. Siamo convinti che, dopo l’installazione dell’opera, per il nostro Comune la situazione sarà migliore».
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