Viaggi fra regioni, addio all’autocertificazione, nelle stazioni i misuratori della febbre: cosa cambia dal 3 giugno

Quella di mercoledì è una giornata importante durante la quale viene abbattuta l’ultima restrizione provocata dal lockdown entrato in vigore agli inizi di marzo per contrastare la diffusione del coronavirus
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO CORONAVIRUS FASE 2, ARRIVO TRENO DA VENEZIA BINARIO4
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO CORONAVIRUS FASE 2, ARRIVO TRENO DA VENEZIA BINARIO4

UDINE. Da mercoledì 3 giugno nelle stazioni ad alta velocità ferroviaria per tutti i passeggeri dei treni a lunga percorrenza scatta l’obbligo della misurazione della temperatura. Lo prevede il decreto firmato dalla ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, per contenere la diffusione del coronavirus.

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Anche nella nostra regione, quindi, chi si sposterà con i treni ad alta velocità deve accettare di farsi misurare la febbre. Ovviamente se la colonnina di mercurio segnerà 37,5 gradi il passeggero non potrà muoversi. La novità fa parte del pacchetto di misure anti contagio che scattano con il via libera agli spostamenti tra le regioni.

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Personale sanitario del laboratorio di microbiologia dellÂ?ospedale di Cremona effettuano prelievi ematici per i test sierologici per verificare la presenza degli anticorpi per lÂ?emergenza epidemia coronavirus Covid-19. ANSA/MATTEO CORNER


Quella di mercoledì 3 è una giornata importante durante la quale viene abbattuta l’ultima restrizione provocata dal lockdown entrato in vigore agli inizi di marzo per contrastare la diffusione del coronavirus. Facile immaginare che  saranno in molti a spostarsi per ricongiungersi ad amici e parenti residenti fuori regione. Finisce l’era dell’autocertificazione soggetta a tante interpretazioni.

Finisce l’obbligo di dover giustificare ogni spostamento, sarà come tornare davvero in libertà. Ma non sarà come prima dell’arrivo del virus perché le raccomandazioni a mantenere il distanziamento sociale, a indossare la mascherina nei luoghi chiusi e dove non possibile mantenere almeno un metro di distanza dalle persone presenti, resta sempre valida.

Nelle stazioni

Nelle stazioni ferroviarie si continuerà a salire sui convogli senza incrociare chi scende e sui treni non si potranno occupare tutti i posti. Non a caso la ministra ha adeguato le linee guida per il contenimento dell’emergenza epidemiologica.

Tra le nuove prescrizioni per i viaggiatori nelle stazioni e a bordo dei convogli, nelle stazioni dell’alta velocità vengono introdotti ingressi dedicati ai passeggeri dei treni e degli Intercity per effettuare la misurazione della temperatura corporea prima di salire.

Nelle stazioni ferroviarie, inoltre, saranno i volontari della Protezione civile a gestire i flussi di viaggiatori, fino al 15 giugno. Dal 3 giugno saranno ripristinati anche i servizi di ristorazione a bordo dei convogli: per i treni a media e lunga percorrenza è prevista la consegna “al posto” di alimenti e bevande in confezione sigillata e monodose, da parte di personale dotato di mascherina e guanti.

La tracciabilità

In questa fase è importante sapere da dove arrivano i turisti e dove sono diretti. Ecco perché, anche in Friuli Venezia Giulia, è prevista la registrazione attraverso una piattaforma online. Dovranno farlo tutti, anche coloro che si recheranno in spiaggia.

La metodologia cambia da regione e regione, non è escluso che, in alcuni casi, venga richiesto di compilare un modulo e di auto dichiarare il proprio stato di salute.

A vigilare sul rispetto delle misure anti contagio saranno anche gli assistenti civici che entreranno in servizio a partire dalla metà di giugno. Facile prevedere che terranno d’occhio i bagnanti anche sulle spiagge di Lignano e Grado.

Da giovedì 4, invece, il Friuli Venezia Giulia si adeguerà alle norme nazionale per quanto riguarda l’uso della mascherina. La protezione non sarà più obbligatoria all’esterno a meno che non si riesca a mantenere il distanziamento sociale. L’ordinanza del governatore, Massimiliano Fedriga, entrerà in vigore giovedì.

Va detto che lo stesso governatore ha già consentito ai residenti in Friuli Venezia Giulia di recarsi nelle aree adiacenti al confine con il vicino Veneto. «Non è possibile – ha avuto modo di ripetere il presidente – che due famiglie residenti in due diverse regioni, separate da un ponte, non possano incontrarsi».

Il 3 giugno, all’interno del Paese, cade ogni confine e finalmente si tornerà a spostarsi senza pensare se le motivazioni sono riconducibili a necessità, motivi di salute o di lavoro.

Il tracciamento e l’auto dichiarazione

Da oggi sono consentiti gli spostamenti tra le regioni. E pure un sistema di tracciamento che, nel caso di contagio, consentirà di ricostruire il percorso fatto dalla persone.

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All’arrivo nelle diverse località a tutti sarà chiesto di indicare su un modulo le proprie generalità, il luogo di residenza e, se è diverso, pure quello del domicilio. In alcuni casi può essere prevista la misurazione della temperatura, in caso contrario toccherà al viaggiatore auto dichiarare di non avere febbre e sintomi che possano ricondurre alla Covid-19.

Il modulo può cambiare da regione a regione, in alcuni casi a chi arriva può essere chiesto di dichiarare le generalità delle persone con cui è entrato in contatto negli ultimi 14 giorni che è anche il tempo in cui sarà conservata la documentazione.

Misurazione della temperatura

Può capitare che prima di partire, da una stazione o da un aeroporto, ci sia l’obbligo di passare sotto il termoscanner, oppure di vedersi puntare alla fronte il temometro digitale. I viaggiatori, turisti o pendolari, potrebbero essere obbligati a compilare il modello del tracciamento anche se tutti i passeggeri saranno identificati con la prenotazione o il biglietto.

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Nelle stazioni, comunque, i passeggeri in arrivo e in partenza con un treno ad alta velocità dovranno sottoporsi alla misurazione della temperatura. Le regole sono sempre le stesse: chi ha 37,5 gradi non potrà muoversi. La persona verrà fermata e obbligata a sottoporsi al tampone. Ovviamente, nel caso di positività scatterà la quarentena e la ricostruzione della catena dei contatti avuti nei 14 giorni precedenti.

Villaggi e campeggi, ospiti sotto controllo

Non solo in viaggio ma anche durante la permanenza in un luogo di villeggiatura. Al mare o ai monti poco importa. Il tracciamento delle persone può essere previsto anche nei campeggi, negli alberghi e nelle agenzie che affittano le case vacanza.

Soprattutto se si sceglie di trascorrere un periodo di riposo nei villaggi o nei campeggi, i gestori sono obbligati – lo prevedono le linee guida del Governo – a far rispettare le misure di sicurezza. In questo contesto possono chiedere agli ospiti di compilare il modello per eventualmente tracciare i loro spostamenti.

Anche in questo caso, nel caso di positività scatta la quarantena, l’obbligo del tampone, e la disinfestazione dei locali che sono stati frequentati dall’eventuale persona positiva al Sars-CoV2.

Chi arriva dall’estero non farà quarantena

Turisti stranieri che da oggi in poi arriveranno in Italia non dovranno sottoposti alla quarantena. La loro tracciabilità sarà garantita dai biglietti aerei, dei treni e dai controlli alle frontiere. Questo fatto però non li esenterà dal compilare il modello contenente una serie di domande sul loro stato di salute.

Questo passaggio sarà a discrezione dei gestori degli ambienti e delle singole strutture alle quali il Governo ha delegato il rispetto delle misure di sicurezza. In ogni luogo sarà richiesto di mantenere il distanziamento sociale e di indossare la mascherina solo nel caso in cui ci si trovi in un locale chiuso e non si riesca a stare almeno un metro di distanza dai presenti. Va detto, però, che tutte le strutture si stanno adeguando per operare in sicurezza.

Dal 15 giugno in azione gli assistenti civici

Dal 15 giugno, soprattutto nelle località di vacanza, entreranno in azione gli assistenti civici. Si tratta di volontari che, a differenza di quanto era emerso in prima battuta, non svolgeranno alcun controllo nei confronti dei cittadini, ma potranno essere utilizzati dai sindaci per dare una mano ai più fragili.

Contro gli assembramenti arrivano gli assistenti civici: chi sono e cosa faranno
20090808 - VERONA - CLJ - SICUREZZA: RONDE; A VERONA GIA' ENTRATE IN AZIONE IN MATTINATA. Assistenti civici dell'associazione La Cancellata Onlus mentre effettuano le ronde, oggi 08 agosto 2009 a Verona. Il ''modello Verona'' ha fatto scuola e nel giorno del varo del decreto Maroni che le regolamenta le 'ronde' veronesi sono entrate in azione gia' questa mattina dopo le brevi istruzioni di due vigilesse. Casacca gialla con bordi fosforescenti grigi e blu, gli ''assistenti civici'' del Comune di Verona (''noi non le chiamiamo ronde'', puntualizza infatti il sindaco Flavio Tosi) hanno cominciato la loro attivita' di controllo del territorio gia' lo scorso novembre, dopo l'ordinanza firmata dal sindaco della Lega, alla quale il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha detto di essersi ispirato nel pacchetto-sicurezza. ANSA/PERAZZOLO-BOLZONI/DRN

Persone diversamente abili, anziani, minori o ammalati potranno contare sui volontari che li aiuteranno a spostarsi o a sistemarsi nelle varie strutture. Il loro compito sarà quello di verificare il rispetto delle misure di sicurezza in particolare il rispetto del distanziamento sociale. I volontari, infatti, andranno nelle spiagge e in tutti i luoghi a rischio assembramenti. Le misure anti contagio andranno rispettate anche in futuro.

Voucher e app, le isole si attrezzano

Prima di spostarsi è preferibile controllare le misure adottate dalle singole regioni. Chi sbarcherà in Sicilia, a esempio, potrà scaricare l’app “Sicilia sicura” per entrare in contatto con i servizi sanitari nel caso di bisogno. Il governatore siciliano, Nello Musumeci, ha annunciato la sottoscrizione di un protocollo con i referenti delle isole minori per dettare le regole anche in quei territori.

Immuni contro Stop Coronavirus Fvg: la guerra delle app e le differenze tra i due programmi anti-Covid
This picture taken on May 28, 2020, shows a figurin on a mobile phone diplaying a screenshot of the tracking application StopCovid developed by French government in an attempt to contain the spread of COVID-19 in Paris. (Photo by JOEL SAGET / AFP)

L’obiettivo è evitare la creazione di focolai in una terra finora non toccata pesantemente dal coronavirus. Venuta meno la patente di immunità, la Sardegna ha optato per la compilazione del modulo e, quindi, dell’auto dichiarazione. Chi comunque si sottoporrà al test sierologico riceverà un voucher da spendere sul territorio.




 

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