Viaggio fra i chioschi dell’Adunata: ecco quanto costano vino e panini
Le differenze di scontrino si allargano sino a 3 euro da un posto a un altro. Un locale ha abbassato il listino: «È un gesto quasi dovuto»
UDINE. Prezzi in altalena, nelle decine di punti ristoro disseminati in città per l’Adunata nazionale degli alpini. Si va dai 5 ai 10 euro per un panino tecnicamente farcito, con una salsiccia o un affettato e da 1,5 a 4 euro per un bicchiere di vino rosso alla spina. Birra mediamente sui 5 euro.
Accampamenti ben forniti via supermercato con spesa alla partenza o all’arrivo, camperisti pronti a lasciare una percentuale di pil sul posto.
Il prezzo del panino registra una forbice anche di tre euro. A modello abbiamo preso il classico pane con salsiccia che si può trovare da 5-5,5 a 8 euro, prezzo che lievita a 11 se si vogliono anche le patate; le classiche fritte, monoporzione, oscillano da 5 a 6 euro.
Anche sul vino sfuso il prezzo al bicchiere registra forti oscillazioni: 1,5 minimo in tabella sino ai 3,5-4 euro, somministrato con stesse modalità e caratteristiche. Prezzo pressoché fisso per il Prosecco in bottiglia: 16 euro.
Birra, la preferita dalle penne nere è la Forst, proposta a 5 euro in formato bicchiere grande. Anche in questo caso ci sono le variazioni sul tema, lungo le strade dei gazebo: con boccale personalizzato da un litro sono necessari 15 euro, alla voce «riempimento boccale», che fa presupporre che il vetro sia fuori budget, si scende a 10 euro.
Una grigliata di costicine con patate (tre pezzi di carne) si aggira sui 15 euro. Altro piatto forte, variabile sul listino, sono gli arrosticini, proposti a 8 euro (cinque pezzi), 15 euro (undici) oppure 1,5 euro l’uno. Per concludere: caffè 1,30 euro e grappa bianca a parte 4,50, in piedi, fuori, su bicchiere di plastica.
Enrico e Francesca sono una coppia appena arrivata a Udine in camper da Brescia. Stanno consumando un’insalata acquistata in un vicino supermercato: «Abbiamo il camper e quindi possiamo autogestirci, ma ci stiamo guardando attorno per la cena, che contiamo di consumare in un locale del centro.
Ci faremo un’idea dei prezzi e delle proposte, ma una cosa la possiamo certamente dire sin da subito: come sono gentili i friulani, davvero un’apertura unica».
Ricordiamo che uno dei più felici slogan promozionali della regione è stato “Ospiti di gente unica” e loro, per la prima volta a Udine, confermano: «Abbiamo visto esercenti offrire una birra non solo a un gruppo musicale davanti al loro locale, ma anche ai clienti che li applaudivano. Non ho memoria di tanta generosità».
Cucine autogestite negli accampamenti – come nel caso del folto gruppo di Villotta Basedo arrivato l’altra sera dopo che le avanguardie avevano predisposto il necessario nei giorni precedenti – o nei camper, per gli approvvigionamenti c’è anche qualche supermercato – come il Panorama di viale Palmanova e viale Venezia – che sino a domenica propone lo sconto del 10 per cento sulla spesa, salvo qualche prodotto come tessere telefoniche, lotterie e servizi pay tv, a coloro che arriveranno alle casse indossando un cappello alpino.
Altro che prezzi al rialzo, c’è anche chi li ha abbassati per l’occasione. È il caso dell’AqBar di via Aquileia, che nel menù dell’alpino ha inserito anche il “Piatto tricolore” con tre tipi di gnocchi: all’ortica, patate e ricotta affumicata e pomodoro a 7 euro.
«Non sono occasioni per esagerare sui prezzi – dice Elisabetta Flap –. Ho mantenuto il prezzo proposto durante tutto l’anno. Per alcuni piatti l’ho persino abbassato perché nella sala ristorante ho messo panche stile sagra e quindi mi sembrava opportuno rimodulare il listino al ribasso».
Un gruppo di giovani friulani si appoggia alla casa di un amico di Udine, che nella tre giorni diventa una sorta di porto di mare: «Spesa fatta e alcuni piatti sono già pronti: come la frittata di cipolla di mezzanotte».
Luca e Luca, Stefano ed Elisa sostano in prossimità di piazza Duomo: «In effetti i prezzi di alcuni prodotti potrebbero essere limati al ribasso, come quello dei panini: 8 euro sembrano un po’ troppi».
Ritengono equilibrato, invece, il prezzo di un bicchiere di birra 0,44: «5 euro sono abbordabili, prezzo di mercato». Ogni tanto qualcuno dimentica di battere lo scontrino? Casi rari.
«In prossimità di piazza Moretti ci hanno detto che dovevano ancora aprire la cassa, ma erano le 11. Unico caso, ad ogni modo, nel corso del nostro tour in centro città».
Porzioni abbondanti alla Ristorazione ufficiale dell’Adunata degli alpini, in piazza Primo Maggio. Sulla tavola delle penne nere del Gruppo Volta Bresciana e di Varese – che alloggiano rispettivamente in un bed and breakfast di Camino e uin un accampamento di via Cividale – ci sono penne all’arrabbiata, tagliatelle al ragù, antipasto di arrosticini e naturalmente vino friulano, merlot.
«Prezzi normali», dicono i bresciani col capogruppo Claudio Scotuzzi. Rilanciano i varesotti: «Ormai è tutto caro dappertutto, mica solo qua. Anzi altrove abbiamo pagato ben di più». Ad ogni modo, nessuno rinuncia al cin cin. —
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