Viaggio nel centro commerciale fantasma

AMARO. Il centro commerciale "le Valli di Carnia" è sempre più vuoto, resistono pochi negozi. Il momento, si sa, non è dei migliori, ma qui le serrande abbassate sono proprio tante. Camminarci in mezzo è desolante, la gente che lo frequenta cala sempre più e tra chi resiste più d'uno vorrebbe l'apertura di nuovi negozi per riuscire ad attrarre più clientela.
Nei mesi scorsi ha abbassato le serrande anche un negozio di mobili e a maggio l'unico bar del centro. Ha aperto invece a luglio Fashion in tour, negozio di abbigliamento. Oggi su una ventina di spazi commerciali sono aperti solo 6 negozi, di cui 3 di abbigliamento(oltre a Fashion in tour, uno di Bernardi e uno di imprenditori cinesi), un negozio di scarpe Bata, il supermercato della Coopca e una gioielleria Stroili.
Ci sono poi due spazi espositivi e in un altro edificio un brico, l'Abc bricopoint, che qualche cliente in più lo attrae. Contattato telefonicamente, il referente del gruppo proprietario dei locali del centro commerciale non ha inteso rilasciare dichiarazioni sulla situazione de "le Valli di Carnia" per non compromettere, ci ha spiegato, il piano di rilancio del centro a cui il Gruppo Basso lavora. Il centro commerciale aprì nel 2003 e tante erano le aspettative, ma dopo alcuni anni cominciarono le chiusure. Stroili ha aperto qui fin dall'inizio e, tutto sommato, ci dicono, si lavora.
Ci sono i classici periodi di calo, come ora, ma poi ci sono anche i mesi, legati a feste o ricorrenze, in cui si lavora di più. A ogni negozio che chiude, ci fanno notare, anche l'andirivieni di gente cala. La fortuna qui è che la clientela è fidelizzata, c'è il collegamento con il punto vendita di Tolmezzo, la sede è a due passi, ai clienti piace vedere la merce tutta esposta e il prodotto si è ritagliato un suo spazio. Quattro anni fa ha aperto qui anche "Duo Mai Store", i gestori sono cinesi. Quando gli chiediamo degli affari, rispondono che «va così, così: non c'è tanto giro di gente».
Bata ha aperto invece qui già nel 2003. La collezione autunno-inverno è già in bella mostra, ma c'è poca gente. «Ci vorrebbe -ci dicono- l'apertura di nuovi negozi. Noi puntiamo molto sul servizio, sul rapporto con i clienti e negli anni siamo riusciti a fidelizzare la gente del posto. Il prodotto ci aiuta, ma è chiaro che quando ci sono i saldi, Natale, feste particolari, dove devi fare i regali a tutta la famiglia, vai dove trovi tutto e non solo pochi negozi.
In estate qui vediamo tanti romani e francesi, il tedesco invece lo stiamo perdendo. Ci vorrebbero più negozi. Noi lavoriamo con molto entusiasmo e tra negozi del centro collaboriamo, perché o si collabora o è finita. I mercatini dell'artigianato nei periodi natalizi vanno bene, ma dovrebbero tirar su le serrande dei negozi chiusi». Da Bernardi, qui dal 2003, ricordano i primi anni quando si lavorava tanto, oggi invece è dura, ci vorrebbero, dicono, più negozi e più servizi per le famiglie.
All'Abc bricopoint, aperto più di un anno fa, ci spiegano che gli affari raggiungono poco meno della media sperata. Qui arrivano clienti da tutta la Carnia e anche dal Cadore. Non si beneficia invece della vicinanza dell'autostrada, anche perché, osservano, manca nel centro commerciale un posto dove i turisti possano fermarsi a pranzare e con più del 50% di negozi chiusi il centro non invoglia a farsi un giro.
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