Viavai di Tir dal porto: l’ultimatum di 9 comuni

Cervignano e Monfalcone capofila di una protesta contro i carichi di bramme. «Se non si risolve il problema pronti a una serie di ordinanze contro i camion»
Bonaventura Monfalcone-26.02.2013 Traffico pesante-SS14-Cervignano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-26.02.2013 Traffico pesante-SS14-Cervignano-foto di Katia Bonaventura

CERVIGNANO. I sindaci di Cervignano, Monfalcone, San Canzian, Fiumicello, Villa Vicentina, Staranzano, San Giorgio, Torviscosa e Terzo, scendono in campo, uniti, per risolvere, una volta per tutte, il problema del continuo passaggio dei mezzi pesanti, provenienti dal porto di Monfalcone e diretti nel sito industriale dell’Aussa Corno, che trasportano bramme metalliche lungo la statale 14. I primi cittadini dei comuni interessati, riunitisi recentemente, lanciano un ultimatum: «Se il problema non sarà risolto saremo costretti a far scattare una serie di ordinanze per limitare il passaggio dei mezzi pesanti».

Dopo le proteste dei residenti i sindaci hanno deciso di fare fronte comune per trovare una soluzione e propongono di ripensare al trasporto via mare tra Monfalcone e San Giorgio. Della vicenda si sta occupando, assieme all’amministrazione cervignanese, anche il consigliere della civica di opposizione “Svolta di Sinistra”, Loris Petenel. «Durante l’incontro – spiega il consigliere di maggioranza, Nicola Bergantin, che ha la delega alle politiche dei trasporti – abbiamo parlato di sicurezza, di danni alle strutture viarie e di mancato sfruttamento degli investimenti effettuati.

È stato anche affrontato il problema del traffico pesante che attraversa i centri abitati. Le istanze saranno nuovamente presentate alla Regione per evitare che alcune amministrazioni si trovino nella necessità di adottare provvedimenti di “ultima ratio” per tutelare il territorio». Il sindaco di Monfalcone, Silvia Altran, ricorda che, fino al 2009, esisteva un servizio ferroviario, tra gli scali di Monfalcone e San Giorgio di Nogaro, che avrebbe permesso una drastica riduzione del traffico (circa 500 mila tonnellate in meno di bramme trasportate su gomma) con ovvie ricadute positive: minori costi di manutenzione stradale e aumento della sicurezza.

La Regione aveva anche investito qualche milione di euro per acquisire carri ferroviari in grado di assicurare i trasporti pesanti ma sono subentrati due problemi: la mancata conclusione dei lavori sul ponte di San Giorgio e il mancato inserimento della tratta ferroviaria Monfalcone-San Giorgio tra le opere cui erano destinati gli incentivi statali. «La Regione – sostengono i sindaci - aveva assicurato un interessamento, assieme ad Autovie Venete, per sondare la possibilità di un transito su autostrada.

Da alcuni comuni è giunto anche l’invito a ripensare l’opzione via mare tra Monfalcone e San Giorgio. Qualunque soluzione si trovi, l’importante è trovarla in tempi brevi, la situazione è insostenibile. Le amministrazioni locali attiveranno, tramite la Polizia municipale, tutti i controlli possibili per verificare la regolarità dei transiti ma da parte della Regione ci attendiamo che le opere richieste trovino attuazione quanto prima».

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