Villa Carinzia: abbandono dopo i lavori tra erbacce e la targa dell’ex Provincia

Distretto sanitario e associazioni trasferite dal 2018. Sarà sede di formazione per i dipendenti Asfo, ma servono tempi certi



È ancora chiusa Villa Carinzia, in viale Martelli, dopo l’allagamento dell’agosto del 2018. Un edificio storico passato in proprietà all’AsFo (Azienda sanitaria Friuli Occidentale) dopo lo scioglimento dell’ente Provincia e che da due anni è inutilizzato. Sarà sede della formazione per i dipendenti AsFo ma le immagini di questi giorni raccontano di una villa chiusa con un giardino non curato e con l’erba alta. C’è perfino ancora la targa della Provincia di Pordenone.

L’ultimo atto dell’AsFo relativo alla villa è di qualche giorno fa: è stato affidato l’incarico a un professionista per la progettazione di una rampa per il superamento delle barriere architettoniche. L’AsFo spiega di avere «in corso di esecuzione un insieme di opere finalizzate al riutilizzo di Villa Carinzia a seguito di allagamento. Parte dei locali è stata interdetta temporaneamente in quanto oggetto di futuro ripristino dei decori, come prescritto dalla Soprintendenza. Si rende quindi necessaria la realizzazione di una rampa metallica per il superamento del dislivello esistente con l’ingresso secondario, dal quale sarà poi possibile accedere alla porzione di fabbricato riutilizzabile anche da soggetti con disabilità».

I lavori proseguono e la parte riutilizzabile del fabbricato potrà essere raggiunta anche da persone con disabilità. Sui lavori, però, non si conosce ancora un cronoprogramma.

La villa era stata chiusa il 20 agosto 2018: gli impiegati dell’anagrafe sanitaria del distretto urbano, tornando al lavoro, avevano trovato la struttura allagata per un guasto a un rubinetto di un bagno del terzo piano, rimasto aperto per tutto il fine settimana.

L’anagrafe del distretto era stata subito trasferita nell’ex chiesa del Santa Maria degli Angeli, mentre erano state chiuse le sedi delle associazioni che avevano sede nei piani superiori. Poi era stata coinvolta la Soprintendenza, essendo il locale bene storico, e lo scorso dicembre l’azienda aveva comunicato che la villa sarebbe stata disponibile in primavera, ma per ora non ci sono indicazioni se non i lavori.

Sulla destinazione del piano terra pare certo che l’anagrafe non ritornerà nella villa, visti i tempi di conclusione della cittadella della salute (il prossimo anno), dove il servizio avrà sede definitiva. La decisione dell’AsFo è stata di destinare la villa alle sale per la formazione del personale aziendale. Al momento, infatti, l’azienda utilizza allo scopo locali all’ex scuola per infermieri Maran, dopo che sono venute meno le aule in uno dei padiglioni demoliti per costruire il nuovo ospedale. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto