Villa Manin, incendio nell’ex casa del custode

Codroipo: danni contenuti grazie al pronto intervento dei vigili del fuoco L’edificio non è abitato, ma qualcuno vi trova riparo. Indagini dei carabinieri

CODROIPO. Perché abbia preso fuoco la casa disabitata già sede del custode di villa Manin, non lontano dall’abitato di Passariano, non è facile definirlo. I tanti che hanno segnalato lo scoppio dell’incendio se lo chiedono, ma sarà competenza dei carabinieri di Codroipo, intervenuti per rilevare indizi sulle cause dell’improvvisa combustione, tentare di stabilirlo, sulla base degli elementi forniti dal personale intervenuto per domare le fiamme. Di fatto i locali di quello stabile ubicato di fronte alla villa dei dogi e a ridosso delle mura, disabitato e inutilizzato da diversi anni, erano diventati ricettacolo di ogni sorta di rifiuto e vandalismo. Con ogni probabilità è da lì che si è innescato il fuoco verso le 16.30 di ieri.

Tra immondizie abbandonate all’interno di una stanza ampia una ventina di metri quadrati, al piano terra, bottiglie di plastica, bancali e mobili in disfacimento, tutti questi materiali sono diventati facile esca del rogo. Poiché le finestre erano chiuse, il fumo filtrava da tutti gli infissi dell’edificio a due piani, per cui al momento dell’arrivo dei pompieri, allertati da diverse chiamate, pareva che l’incendio interessasse l’intera casa. Invece, grazie alla prontezza dell’intervento dei vigili del fuoco volontari di Codroipo – i primi ad arrivare in soccorso – e di squadre da Udine e San Vito al Tagliamento, le fiamme sono state circoscritte e domate nel giro di un’ora e mezza, evitando così che il fuoco si propagasse all’intero fabbricato. La prima verifica ha permesso di riscontrare che non si trovavano persone all’interno, in seguito i vigili hanno isolato e smassato all’esterno il materiale che era stato attaccato dalle fiamme.

L’incendio riguarda una sezione del complesso, di proprietà del Comune, un tempo usato come sede del custode di villa Manin e ora in pieno degrado: la porta aperta e i materassi sparsi per terra testimoniano presenze e bivacchi improvvisati. Forse è qui la spiegazione all’accaduto.

Paola Beltrame

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