Villa Manin poco sicura Senza permessi rischia anche la mostra sul volo
Villa Manin e Codroipo si propongono come area strategica di riferimento, faro culturale e artistico rivolto al territorio Medio Friuli. Ma l’organizzazione degli eventi deve fare i conti con lo stato delle strutture, per cui sono necessari consistenti lavori nella storica dimora dell’ultimo Doge, a cura della Regione.
Un esempio proprio in questi giorni: una pregevole mostra storica sui primordi del volo militare è pronta, ma la data dell’apertura è a rischio se entro venerdì 10 maggio (l’inaugurazione alle 18) non sarà perfezionata la pratica per l’utilizzo provvisorio dei locali.
L’esposizione, la cui preparazione ha richiesto mesi di lavoro, è organizzata dal Comune (attraverso l’assessorato alla cultura guidato da Tiziana Cividini) in collaborazione con l’Aeronautica militare e l’Erpac, ente regionale di gestione della dimora dogale. La mostra, che si articola in 7 sezioni e comprende 120 foto storiche, filmati e cimeli, riguarda i primordi del volo negli anni antecedenti alla Grande guerra, le azioni militari nei cieli durante il conflitto, gli eroi di quell’epopea, da Francesco Baracca (di cui si potrà ammirare la divisa originale) a D’Annunzio, i velivoli (in mostra le eliche Caproni) e le strutture, in un arco temporale che si estende fino ai fatti di Caporetto. «Un lavoro – riferisce Cividini – frutto di sinergie di area vasta e che riguarda il territorio ad ampio raggio. All’iniziativa, che si deve in modo particolare alla competenza e generosità dello storico Roberto Bassi, hanno concorso il sostegno del Comune e della Fondazione Friuli, l’aerobase di Rivolto, inoltre il Comitato per la Grande guerra, l’azienda Pmp, Aviani&Aviani che curerà il catalogo, l’istituto Linussio, l’Archivio storico dell’aeronautica e altre realtà anche a livello nazionale, come il Museo di Lugo di Romagna e l’Archivio scientifico e tecnologico di Torino. Vi si troveranno riferimenti ai principali campi di volo, da Lavariano, a Chiasiellis, Villaorba e a fatti storici di interesse per l'intero Friuli».
I pannelli e le bacheche troveranno posto nell’esedra di levante, sempre che i vigili del fuoco e gli uffici comunali possano completare le procedure previste per norma e conseguentemente l’Erpac conceda l’autorizzazione entro la data di apertura al pubblico.
Si comprende, quindi, come per una programmazione organica degli eventi si rendano necessari lavori per dotare la villa di un sistema antincendio definitivo: l’iter è avviato, a cura della Regione, come informa il direttore generale Erpac, Anna Del Bianco. Per la sicurezza strutturale del corpo della villa, invece, sono già in corso consistenti interventi (costo totale 1 milione 300 mila euro), che permetteranno fra alcuni mesi di usufruire delle sale che tradizionalmente ospitavano le grandi mostre. «L’estate però sarà ugualmente ricca di eventi – assicura il direttore Del Bianco –, soprattutto musicali, con i concerti delle domenica e il teatro di figura per bambini, nel parco». —
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